L’incubo del gelo sull’inverno: gas sufficiente solo se non arriva freddo anomalo

L'amministratore delegato dell'ENI Claudio Descalzi spiega che l'Italia non avrà problemi di approvvigionamento energetico in inverno "se non farà troppo freddo"
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Il gas russo è stato sostanzialmente sostituito, abbiamo gli stoccaggi pieni. Il gas russo che arriva ancora, 10-15 milioni di metri cubi al giorno, è costante. Queste condizioni possono darci tranquillità per l’inverno. Però il sistema è tirato, perché manca il gas russo a dare stabilità. Potrebbero esserci problemi tecnici dai paesi fornitori o un freddo maggiore di quello che statisticamente c’è stato negli ultimi 4 anni. In queste periodo è aumentata l’efficienza, i consumi di gas sono stati ridotti del 10-15%. Non dobbiamo essere pessimisti, ma realisti“. Lo ha detto stamani l’ad di Eni Claudio Descalzi a un webinar del Messaggero.

Non avendo più il gas russo, che dava flessibilità al sistema, dobbiamo avere i rigassificatori. E’ assolutamente necessario. I rigassificatori sono un punto essenziale per il prossimo inverno, ma anche per dare tranquillità nei momenti in cui serve il gas” ha aggiunto Descalzi. “Ogni sistema energetico deve avere una sua ridondanza dal punto di vista dei volumi e delle infrastrutture – ha spiegato il manager –. Questo non solo fa stare tranquilli, ma abbassa anche i prezzi. Il fatto che gli stoccaggi si siano riempiti, ha portato non solo il Ttf (la borsa europea del gas di Amsterdam, n.d.r.), ma anche il nostro hub di scambio virtuale (la borsa italiana del gas, il Psv, n.d.r.) a dimezzarsi da agosto, da 350 euro al kilowattora a 80-100 euro“. “Poi, ma questa è una mia opinione – ha detto ancora Descalzinoi abbiamo 16-17 miliardi di metri cubi di stoccaggio. Abbiamo la possibilità di aumentarli di 5-6-7 miliardi, perché abbiamo molti campi esauriti che possono essere trasformati in stoccaggio, per avere un polmone molto più importante, che ci dia una ridondanza nell’infrastruttura“.

La transizione energetica è un qualcosa che deve essere fatto, è un treno che è partito dal punto di vista delle tecnologie e dei modelli di business, e che deve andare avanti. Non è in contraddizione con le cose che dobbiamo fare, che sono momentanee, ma che possono darci sicurezza per i prossimi dieci anni: cioè aiutare il sistema ad avere una sicurezza energetica e dei prezzi, senza dover ricorrere al carbone. La flessibilità sul gas ci permette di accompagnare la transizione, senza dover utilizzare carbone, olio combustibile o lignite per produrre energia elettrica“, ha spiegato Descalzi durante il webinar.

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