Inquinamento, particolato negli organi prima della nascita: lo studio

Trovate tracce di particolato nel fegato, nei polmoni e nel cervello di feti umani: "hanno un carico di fuliggine prima ancora di prendere il primo respiro”
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L’inquinamento inalato dalla mamma durante la gravidanza può attraversare la placenta e raggiungere il feto, depositandosi nei suoi organi. È quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori coordinati dalla Hasselt University, in Belgio, e pubblicato su Lancet Planetary Health.  

La ricerca ha analizzato i dati e i campioni biologici provenienti da due studi attualmente in corso. Il primo ha coinvolto 60 donne e i loro neonati. La ricerca ha riscontrato la presenza di particelle carboniose derivanti dalla combustione nel cordone ombelicale dei piccoli, oltre che nella placenta e nel sangue della mamma.  

Una seconda parte dello studio ha verificato la presenza di inquinanti in 36 feti abortiti entro la ventesima settimana, trovandone traccia nel fegato, nei polmoni, nel cervello. “In sintesi, il nostro studio fornisce prove convincenti per la presenza di particelle di fuliggine originate dall’inquinamento dell’aria nel sistema circolatorio fetale durante la gestazione“, scrivono i ricercatori. “Forniamo prove dirette che l’esposizione degli organi fetali a queste particelle si verifica durante il periodo più suscettibile della vita, nell’utero, e dimostriamo che i feti umani hanno un carico di fuliggine prima ancora di prendere il primo respiro”.  

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