Sono partiti il 18 ottobre per un viaggio in bicicletta di 1.500 km, da Ginevra a Napoli, collegando ospedali e organizzazioni sanitarie italiane lungo il percorso. Si chiama Ride for their Lives la campagna globale che vuole ispirare azioni concrete contro l’inquinamento atmosferico e la crisi climatica, pensata e messa in atto da pediatri e operatori sanitari ospedalieri, con leader e specialisti di varie parti d’Europa. Obiettivo richiamare l’attenzione sulle crisi del clima e dell’inquinamento atmosferico e sui loro effetti devastanti sulla salute e sul futuro dei bambini. Il lungo viaggio ha preso il via dal Palazzo delle Nazioni, sede dell’Ufficio delle Nazioni Unite di Ginevra, passa per la vicina Unione Internazionale dei Ciclisti (UCI) ad Aigle, sotto l’egida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), della Federazione Internazionale degli Ospedali, degli Ospedali Universitari di Ginevra e del Servizio Sanitario Nazionale del Regno Unito, con la collaborazione delle italiane Associazione Culturale Pediatri (ACP) e UPPA, casa editrice indipendente dedicata ai temi della genitorialità. Al gruppo partito il 18 ottobre si uniranno nel corso di due settimane vari operatori sanitari nelle diverse tappe del viaggio, che passa da Milano, Modena, Firenze e Roma, per concludersi a Napoli, al fine di ispirare un’azione collaborativa a tutela delle persone e del pianeta.
“Sono entusiasta di salire in sella alla mia bici per aiutare a evidenziare gli impatti sulla salute della crisi climatica. Oggi ogni 5 secondi una persona muore a causa dall’inquinamento atmosferico. Per questo l’Oms chiede ai governi di condurre una graduale, giusta e rapida eliminazione dei combustibili fossili, per raggiungere un futuro di energia pulita che protegga il nostro pianeta e garantisca vite più lunghe e più sane alle persone“, ha commentato uno dei ciclisti, il dottor Diarmid Campbell-Lendrum, capo dell’Unità per i cambiamenti climatici e la salute dell’Organizzazione mondiale della sanità, che coprirà la tappa da Ginevra a Milano.
I ciclisti portano con sé la Lettera di prescrizione per un clima sano, firmata da 46 milioni di operatori sanitari nel mondo, e l’appello per un Trattato di non proliferazione dei combustibili fossili: documenti trasportati in una cartella blu, ricoperta di suppliche ai leader mondiali affinché portino avanti azioni coraggiose per il clima. Si tratta delle richieste tratte dal Forum dei giovani del Great Ormond Street Hospitals di Londra. Gli appelli all’azione saranno consegnati alla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici – la COP27 che partirà in Egitto il 6 novembre – da Omnia El Omrani, presidente della COP27 con delega per i giovani. Questa “corsa” dei pediatri è solo una parte della serie di eventi simili che si svolgono o si svolgeranno in Europa e nel Nord e Sud America per dar voce alla comunità sanitarie mondiali. “Le cause dell’inquinamento atmosferico e del cambiamento climatico sono simili e, come pediatra, sento di avere il dovere di parlare del danno che stanno facendo alla salute dei nostri figli. Ci sono soluzioni e stiamo pedalando per ispirare e incoraggiare gli altri a sostenere questa lotta e a richiedere un’azione congiunta a tutti i livelli: politico, istituzionale e individuale“, ha aggiunto Heather Lambert, pediatra Great North Children’s Hospital, Regno Unito. Tra i ciclisti in azione, anche Ron Lavater, amministratore delegato dell’International Hospital Federation (IHF) di Ginevra, che ha dichiarato: “In rappresentanza globale degli ospedali, l’IHF ha la responsabilità di aumentare la consapevolezza sul cambiamento climatico non solo come minaccia ambientale, ma anche come emergenza sanitaria. Sono entusiasta di far parte dell’iniziativa “Ride for Their Lives” e felice di dedicare una giornata al ciclismo con l’obiettivo di un clima più salubre”. Tra gli altri partecipanti: Bertrand Levrat, Direttore Generale degli Ospedali Universitari di Ginevra, che si è impegnato personalmente “a garantire che gli ospedali svizzeri e internazionali riducano la loro impronta di carbonio e contribuiscano così alla salute della popolazione e dei nostri bambini”. Tra i ciclisti anche due italiani: Ilaria Mariotti, pediatra di famiglia a Modena e parte dell’Associazione Culturale Pediatri, ACP, che cura per l’Italia il percorso internazionale. “I rischi climatici e ambientali stanno avendo impatti devastanti sul benessere e sul futuro dei bambini. Ciò è particolarmente vero per i bambini svantaggiati. Per questi motivi, credo che gli operatori sanitari dovrebbero essere coinvolti in questi problemi”. Assieme a lei, Lorenzo Calia, ad della casa editrice Uppa: “Come casa editrice specializzata in genitorialità e infanzia, dobbiamo sensibilizzare ed educare genitori e bambini su come possono ridurre la loro impronta di carbonio e fare scelte migliori. Il futuro del nostro pianeta è una priorità assoluta per chi si occupa della salute dei bambini”. Ride for their Lives è stato ideato e organizzato dagli stessi professionisti sanitari pediatrici. Lo scorso anno, lo stesso evento ha coperto la distanza di 1.500 km tra la sede dell’Organizzazione mondiale della sanità, a Ginevra, passando per Londra e fino alla COP26 di Glasgow, per portare anche lì un messaggio ai leader mondiali. Importante sottolineare che i ciclisti sono interamente autofinanziati, sebbene il progetto abbia il supporto di Bupa, un’azienda sanitaria con sede a Melbourne, in Australia. I pediatri in bicicletta per due settimane includono il dottor Mark Hayden, consulente nella Terapia Intensiva del Great Ormond Street Hospital for Children di Londra; la dottoressa Heather Lambert, pediatra in pensione che ha preso parte alla corsa a Glasgow l’anno scorso e ha pedalato da Londra a Ginevra questo maggio per la campagna “Global Walk the Talk” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità per incontrare il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’OMS.
Perché Ride for their lives?
L’inquinamento atmosferico è una delle maggiori minacce ambientali per la salute umana, insieme ai cambiamenti climatici. Quasi il 99% della popolazione mondiale vive in luoghi in cui i livelli di inquinamento atmosferico superano le linee guida dell’OMS. L’UNICEF stima che circa un miliardo di bambini – quasi la metà di tutti i bambini nel mondo – corrono “un rischio estremamente alto” di impatto dalla crisi climatica.