Avanti nel segno di LICIACube. Dopo aver catturato le immagini del primo test di difesa planetaria, con la missione DART della NASA, il minisatellite italiano LICIACube è pronto per la Luna. Nell’ambito del programma Artemis della NASA, infatti, è previsto un satellite identico, mentre altri minisatelliti analoghi accompagneranno la missione Hera dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
Questi piani sono emersi nell’evento organizzato oggi a Roma dall’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) e dedicato al piccolo satellite finanziato e coordinato dell’ASI e realizzato da Argotec, con un team scientifico coordinato da Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e composto da Politecnico di Milano, Università di Bologna, Università Parthenope di Napoli e Istituto di Fisica Applicata ‘Nello Carrara’ del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ifac-Cnr).
Lunar IceCube
Uno dei “fratelli” di LICIACube, quello che volerà con la missione Artemis, si chiamerà Lunar IceCube e avrà la sua stessa configurazione, ha spiegato Marilena Amoroso dell’ASI. Lunar IceCube, infatti, è un piccolo satellite della NASA che studierà il ghiaccio lunare e la distribuzione dell’acqua sul nostro satellite, raccogliendo dati per le future missioni di insediamento umano.
Due CubeSat per la missione Hera
Altri due CubeSat saranno a bordo della missione Hera dell’ESA, che dovrebbe partire a ottobre 2024 e raggiungere Dimorphos a fine 2026, per capire cosa è successo dopo lo scontro con DART. Si tratta del minisatellite Milani, realizzato dall’azienda di Torino Tyvak International, che effettuerà osservazioni della superficie, e di Juventas (di un’azienda danese) che effettuerà per la prima volta rilevamenti radar dell’interno di un asteroide.
LICIACube un mese dopo DART
A un mese dal grande successo della missione DART della NASA, che si è schiantata sull’asteroide Dimorphos per modificarne l’orbita, LICIACube ha scattato oltre 620 immagini dell’impatto, che sono ancora in fase di scaricamento. Il minisatellite è ancora perfettamente funzionante e ora si pensa a come sfruttarlo, anche in vista del suo passaggio ravvicinato con la Terra, previsto tra un mese circa.