Nel mese di settembre, sono caduti mediamente in Veneto 103 millimetri di precipitazione, leggermente sotto la media (-3%) del periodo 1994-2021, che è di 107 millimetri. È quanto emerge dall’ultimo bollettino sulla risorsa idrica elaborato dall’Agenzia regionale per l’ambiente (Arpav).
Prendendo in considerazione i dodici mesi dell’anno idrologico, dal primo ottobre 2021 al 30 settembre 2022, sono caduti in regione in media 769 millimetri di piogge, il minimo assoluto da 27 anni. I quantitativi sono inferiori del 32% alla media del periodo 1994-2021, che è di 1.126 millimetri. Gli apporti del periodo sono molto inferiori alla media (-32%) e sono stimabili in circa 14.159 milioni di metri cubi di acqua.
A livello di bacino idrografico, rispetto alla media 1994-2021 sono state riscontrate ovunque condizioni di deciso deficit pluviometrico, con scarti dal -41% sul Livenza al -25% sul Piave e sul Tagliamento. Al 30 settembre, le portate dei maggiori fiumi veneti sono simili a quelle di inizio mese, e si mantengono ancora nettamente inferiori alle medie storiche su tutti i principali corsi d’acqua. Anche il livello del lago di Garda, in contenuto calo dall’inizio del mese, è decisamente inferiore al livello medio mensile.
Per la falda, continua una situazione di scarsità nonostante le precipitazioni della seconda metà di agosto e di settembre abbiano contribuito ad innescare o a rafforzare le dinamiche di ricarica. Per buona parte delle stazioni il valore a fine mese è inferiore a quello mai registrato a settembre negli ultimi 20 anni.