Nucleare: il Giappone potrebbe estendere la durata massima delle centrali

Il cambio di rotta è in linea con il programma del premier conservatore
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Il Giappone potrebbe estendere la durata massima del funzionamento delle sue centrali nucleari oltre i 60 anni: lo ha affermato il capo dell’Autorità di regolamentazione del nucleare, Shinsuke Yamanaka, precisando che potrebbe essere eliminata la direttiva che limita la vita operativa degli impianti a un massimo di 60 anni, provvedimento deciso a seguito della catastrofe di Fukushima del marzo 2011.

Il cambio di rotta è in linea con il programma del premier conservatore Fumio Kishida, che auspica un’estensione dell’operatività delle centrali atomiche per ridurre le emissioni di carbonio e stabilizzare la fornitura di elettricità nel Paese.

Dopo l’incidente di Fukushima il Giappone ha introdotto rigidi standard di sicurezza che limitano in linea di principio il periodo di servizio dei reattori nucleari a 40 anni. Un limite rivedibile per un’estensione massima di 20 anni in caso di miglioramenti della sicurezza, e a seguito di ottenimento del certificato di screening dell’autorità di regolamentazione.

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