Ora legale: in 7 mesi risparmiati 190 milioni

Domenica 30 ottobre lancette indietro di 60 minuti: alle 3 torna l’ora solare
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Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, nei 7 mesi di ora legale il sistema elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi per 420 milioni di kWh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 150 mila famiglie, con un conseguente risparmio economico di circa 190 milioni di euro. Ricadute positive anche in termini di sostenibilità ambientale: il minor consumo elettrico, infatti, ha consentito al Paese di evitare emissioni di COin atmosfera per circa 200 mila tonnellate.

Il beneficio economico è calcolato considerando che quest’anno, nel periodo di ora legale cominciato domenica 27 marzo e che si concluderà domenica 30 ottobre con il ritorno all’ora solare (alle 3:00 di notte bisognerà spostare le lancette indietro di sessanta minuti), il costo del kilowattora medio per il ‘cliente domestico tipo in tutela’ (secondo i dati dell’ARERA) è stato di circa 45 centesimi di euro al lordo delle imposte.

Dal 2004 al 2022, secondo l’analisi della società guidata da Stefano Donnarumma, il minor consumo di energia elettrica per l’Italia dovuto all’ora legale è stato complessivamente di circa 10,9 miliardi di kWh e ha comportato, in termini economici, un risparmio per i cittadini di circa 2 miliardi di euro.

Ora legale: Sima e Consumerismo chiedono proroga

Sono 265.000 le firme raccolte dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) e Consumerismo No Profit in poche settimane con la petizione per il mantenimento dell’ora legale. “Siamo oramai a numeri da proposte di Referendum Popolare – spiegano il presidente Sima, Alessandro Miani, e il Presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele – A questo punto non escludiamo di percorrere formalmente questa strada, dato che è stata appena varata la piattaforma digitale per la sottoscrizione dei Referendum abrogativi dal Governo Draghi, rimasto negli ultimi mesi del suo mandato impermeabile alla richiesta di popolo. Chiediamo oggi alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni di trovare il modo di congelare il passaggio all’ora solare previsto per domani 29 ottobre, dando così modo al gestore della rete elettrica di verificare sul campo il reale risparmio ottenibile in termini economici e ambientali”.

Sima e Consumerismo No Profit hanno dato voce agli italiani, fornendo elementi scientifici per una completa valutazione dell’impatto di questa misura – peraltro già attuata durante i periodi bellici e di crisi energetica – che risulta semplice, a costo zero e in grado di contribuire al superamento del difficile momento economico che il Paese si appresta ad attraversare – precisano Miani e Gabriele – Oltre al risparmio energetico, che col crescere dei prezzi del gas è passato da stime di 500 milioni l’anno basati sui dati TERNA ad oltre 2 miliardi e mezzo di euro per il solo 2023, si aggiungerebbe un taglio di emissioni climalteranti pari a 200.000 tonnellate di CO2, equivalenti a quella assorbita piantando dai 2 milioni di nuovi alberi, con benefici per la salute umana e planetaria. La proroga di 4 settimane (come già avvenuto negli USA nel 2007) del mantenimento dell’ora legale ci consentirebbe di valutare l’effettivo impatto di questo tipo di misura. In un momento in cui ai cittadini viene chiesto di non accendere i riscaldamenti o abbassarne la temperatura, evitare di usare due elettrodomestici contemporaneamente e persino fare la lavatrice di notte, questa sperimentazione ci sembra possibile. Le 265.000 firme raccolte in poche settimane sono un segnale che i cittadini stanno mandando ai nostri governanti. Crediamo nel buon senso della Presidente Meloni perché conceda la proroga dell’ora legale per un mese”.

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