Tornano le Orionidi: quando e dove vedere le stelle cadenti d’autunno

Le stelle cadenti "figlie" della Cometa di Halley danno vita ad una suggestiva pioggia di meteore
MeteoWeb

Una famosa pioggia di meteore sta per raggiungere il picco. Lo sciame delle Orionidi sarà particolarmente attivo nella notte tra 21 e 22 ottobre, quando la Terra incontrerà i detriti lasciati dalla cometa di Halley: quest’ultima non tornerà nel Sistema Solare interno fino al 2061, ma, nelle sue precedenti orbite attorno al Sole si è lasciata dietro una scia di polvere cosmica che brucerà in modo spettacolare quando entrerà in collisione con l’atmosfera terrestre.

Sebbene la pioggia di meteore sia causata dalla cometa di Halley, lo sciame prende il nome dalla costellazione di Orione perché le meteore sembreranno provenire dalla stessa area del cielo della costellazione (radiante).

La completa assenza della Luna consentirà un’osservazione agevole. Saranno ben visibili dopo la mezzanotte, quando il radiante a Nord di Betelgeuse sarà più alto sull’orizzonte.

Secondo l’American Meteor Society (AMS), il momento migliore per osservare le Orionidi è dall’una all’alba. Durante questo lasso di tempo, in assenza di inquinamento luminoso, si possono vedere fino a 20 meteore all’ora.

Le Orionidi sono generalmente considerate la terza pioggia di meteore più importante dell’anno, dopo le Geminidi di dicembre e le Perseidi di agosto.

Orionidi, una scia di polvere nel Sistema Solare

Le stelle cadenti, residui dei passaggi della Cometa di Halley, danno vita ad una suggestiva pioggia di meteore, ma per osservare la Cometa stessa dovremo aspettare il 2061: ciò che osserviamo in questi giorni è una scia di polvere cosmica che vagabonda per il Sistema Solare.

Le comete sono avanzi della creazione del Sistema Solare composte prevalentemente di ghiaccio: prima o poi tutte tendono a disgregarsi in sciami, e la Cometa di Halley ha già iniziato questo processo. Queste piccole particelle, per lo più di dimensioni variabili da granelli di sabbia a poco più, rimangono lungo l’orbita della cometa originaria, creando un fiume di detriti nello Spazio. Nel caso della cometa di Halley, che probabilmente ha percorso il suo giro molte centinaia, se non migliaia di volte, la sua scia di detriti è stata distribuita più o meno uniformemente lungo tutta la sua orbita. Quando questi frammenti di cometa entrano in collisione con la Terra, l’attrito con la nostra atmosfera produce l’effetto incantevole delle “stelle cadenti”.

Condividi