È il Piemonte a ospitare il primo sistema in Italia per la raccolta e il riuso dell’acqua piovana di piattaforma lungo un’autostrada. Questa mattina a Biandrate in provincia di Novara, il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore alle Infrastrutture e Trasporti, Marco Gabusi, hanno svolto un sopraluogo, accompagnati dai responsabili del gruppo Astm nei pressi del casello di Biandrate/Vicolungo dell’A4 Torino-Milano, dove si sta realizzando “il primo innovativo sistema di raccolta di acque piovane”, ai fini di un loro successivo riutilizzo multiplo e sostenibile.
L’impianto di raccolta delle acque di Biandrate è il primo degli interventi di questo tipo previsti lungo A4 Torino-Milano. Dal prossimo anno sarà avviata la progettazione per la realizzazione di interventi lungo tutta la tratta, di cui due di particolare rilievo all’interconnessione con la Tangenziale Nord di Torino A55 e presso lo svincolo di Chivasso Centro.
Cirio ha dichiarato: “una regione che vuole essere moderna, credo possa andare orgogliosa del fatto di essere la prima in Italia a realizzare un intervento di questo tipo. Spero che questa tecnologia si diffonda e noi potremmo invogliare a usarla quando saranno realizzate opere sul territorio. Creare dei serbatoi di acqua da cui poter attingere durante l’anno è fondamentale dopo la siccità delle ultime annate. L’acqua rischia di diventare un problema per la vita di tutti”.
“Il gruppo Astm, come secondo operatore al mondo di reti autostradali in concessione – ha spiegato Federico Lenti, direttore del tronco A4 della Torino-Milano di Astm – intende essere protagonista della trasformazione digitale ed ecologica della mobilità, promuovendo progetti di innovazione tecnologica e di transizione ecologica per rendere le proprie infrastrutture sempre più sicure, smart e sostenibili. In questo contesto si inserisce l’intervento nei pressi del casello di Biandrate/Vicolungo, in cui si sta concretizzando il primo sistema di raccolta di acque piovane, ai fini di un loro successivo riutilizzo multiplo”.
“Il sistema autostradale – ha aggiunto – costituisce, con le sue numerose e significative superfici impermeabili, uno strumento straordinario per intercettare la risorsa idrica che, grazie a un apposito sistema di raccolta e regimentazione, confluirà in vasche di conservazione per usi futuri. Le acque potranno essere usate per stazione di pedaggio e aree di servizio attigue attraverso uso termico tramite pompe di calore e uso duale (scarico wc); lavaggio degli impianti fotovoltaici siti nelle immediate vicinanze; uso agricolo tramite cessione nel periodo di maggiori siccità dell’acqua immagazzinata alle aziende agricole / consorzi agrari della zona; uso industriale; produzione di miscela salina per il trattamento antigelo”.