Il Presidente della Colombia Gustavo Petro ha annunciato che il 31 ottobre sarà dichiarato lo stato di calamità naturale nel Paese per liberare risorse finanziarie necessarie ad interventi nelle aree più colpite dalla stagione delle piogge.
La stagione delle piogge, che continuerà fino a Natale, ha spinto 19 dei 32 dipartimenti della Colombia a dichiarare lo stato di allerta per frane, inondazioni, alluvioni improvvise che hanno colpito direttamente quasi 100.000 famiglie. Non è escluso che l’ondata di maltempo invernale sarà simile a quella del 2010, quando morirono più di 300 persone e 1,6 milioni di ettari di terreni finirono sotto l’acqua, con diverse città rimaste isolate. Petro ha detto che l’emergenza è dovuta ad una particolare gravità del fenomeno La Niña negli ultimi due anni, caratterizzato da piogge battenti che hanno provocato lo straripamento di numerosi corsi d’acqua colombiani.
In dichiarazioni da Bosconia, nel dipartimento di César, Petro ha precisato che “all’inizio della prossima settimana il Consiglio nazionale dei rischi dichiarerà l’esistenza di una situazione di disastro naturale in Colombia”. Questo consentirà all’Esecutivo di “spostare risorse” per “assistere la popolazione in crisi per le inondazioni e per la penuria di generi alimentari”, ha spiegato il Capo dello Stato.