Sarà pronto entro l’anno, in anticipo rispetto al cronoprogramma, il Ponte di Braila in Romania, secondo ponte sospeso più lungo dell’Europa Continentale, realizzato dalla società italiana Webuild in una joint venture internazionale. Prevista anche a breve la consegna di 9 chilometri di strade funzionali al ponte. È l’impegno confermato da Webuild, a condizione che vi sia la consegna alla joint venture delle aree utili per la realizzazione di 23 chilometri di viabilità collegata al ponte e che sussista un accordo sulle varianti progettuali. L’intero progetto, estremamente sfidante e innovativo, ha raggiunto ad oggi un avanzamento complessivo dei lavori pari al 72%.
Il nuovo ponte, realizzato in collaborazione con il socio giapponese IHI Infrastructure Systems Co. Ltd., collegherà le due sponde del Danubio nell’area di Galati – Braila, riducendo i tempi di attraversamento del fiume per circa 7.000 veicoli al giorno che oggi hanno come unica possibilità lo spostamento in traghetto.
Un’opera di grande complessità che in estate ha completato il montaggio dell’impalcato in acciaio del ponte, una delle fasi più sfidanti dell’opera. Oltre 250 operai e tecnici specializzati sono stati impegnati per installare gli 86 segmenti che compongono il cosiddetto “steel deck”, di peso medio pari a 260 tonnellate ciascuno, per il cui montaggio è stata studiata una specifica modalità di varo e posa in opera. Una lavorazione complessa, oltre che scenografica: dalla riva, mediante una speciale trave di varo, i singoli segmenti sono stati fatti scorrere su apposite chiatte che, dopo aver navigato per circa 7 chilometri lungo il Danubio, dalla vicina fabbrica di produzione a Braila fino al ponte, uno alla volta sono stati issati su in quota e agganciati ai suoi tiranti.
A inizio anno era stato ultimato l’assemblaggio dei due cavi portanti, generati dall’intreccio di oltre 18.000 fili di acciaio (più di 9.000 per ogni cavo), del peso complessivo di 6.775 tonnellate.
Commissionato da CNAIR per il Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture rumeno, il progetto è finanziato dal programma europeo POIM. Il ponte sospeso sul Danubio ha una campata centrale di 1.120 metri, è lungo 1.975 metri ed è dotato di 4 corsie di marcia, con corsie di emergenza e piste ciclabili e pedonali. È prevista inoltre la realizzazione di viabilità di raccordo alla rete stradale esistente, inclusi due viadotti di accesso di circa 90 metri ciascuno, un viadotto di 220 metri per il superamento della linea ferroviaria Braila – Galati e 21 chilometri di nuova rete stradale di collegamento.
Webuild vanta un track record che include la realizzazione di circa 1.000 chilometri di ponti e viadotti, l’equivalente di un unico grande ponte in grado di collegare Berlino e Parigi. Tra le tante opere realizzate, si annoverano veri e propri simboli della capacità innovativa del Gruppo, come il Ponte Genova San Giorgio in Italia, sfida ingegneristica completata in poco più di un anno, e l’iconico Terzo Ponte sul Bosforo in Turchia. L’unico rammarico è quello di non aver ancora potuto realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina, dopo lo stop imposto dal governo Monti nel 2012 quando erano già iniziati i lavori delle opere preliminari a Cannitello. Ma il nuovo Governo di centrodestra ha promesso che stavolta il Ponte sullo Stretto si farà. Con l’augurio che sia la volta buona.