È necessario agire per conservare, ripristinare e gestire la diversità dei microbi terrestri che vivono negli ambienti del suolo per prevenirne l’estinzione. A questa conclusione è giunto uno studio di Perspective pubblicato su Nature Microbiology. Il documento sottolinea l’urgenza di proteggere i microbi che svolgono un ruolo fondamentale nel sostenere la vita sul pianeta.
I microbi sono essenziali per il successo e la diversità di tutta la vita sulla Terra. L’uso dei microbiomi per contrastare la perdita di biodiversità globale e l’estinzione di massa è stato ampiamente. Ora, però, si è posto l’accento sulle potenziali minacce alla diversità microbica.
Colin Averill e colleghi presentano una strategia per prevenire le perdite di biodiversità dei microbi su scala globale, utilizzando come esempio i microbiomi fungini del suolo. La strategia combina tre punti d’azione: conservare, ripristinare e gestire.
Conservare riflette la necessità di documentare l’attuale diversità dei microbi del suolo per identificare le aree e le specie più minacciate. Ad esempio, i dati sulla biodiversità fungina del suolo sono risultati sottorappresentati in tutto il continente africano. Restore discute le vie per ricostruire gli ecosistemi microbici che stanno già subendo perdite di diversità. Per dimostrarlo, gli autori hanno eseguito una meta-analisi di 80 studi pubblicati, rivelando che i suoli trattati con funghi originari di quell’ambiente hanno accelerato la crescita delle piante in media del 64%. Lo scopo è quello di promuovere e proteggere la biodiversità dei microbi. Da questo punto di vista sono importanti i terreni utilizzati nell’agricoltura alimentare e forestale, ovvero la maggior parte del terreno vegetativo sulla Terra.
Secondo gli autori scienziati e addetti ai lavori, ma anche attori grandi e piccoli dell’agricoltura alimentare e forestale, dovrebbero agire ora. L’obiettivo deve essere quello di unire le forze del pianeta per proteggere i microbiomi della Terra dall’estinzione.