Re Carlo III, succeduto l’8 settembre sul trono britannico alla morte di sua madre, la regina Elisabetta, sarà incoronato solennemente nell’abbazia di Westminster assieme alla regina consorte Camilla il 6 maggio 2023. La data è stata ufficializzata oggi da Buckingham Palace.
La cerimonia sarà celebrata dall’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, capo spirituale della Chiesa anglicana. “L’incoronazione rifletterà il ruolo odierno del monarca e sarà rivolta verso il futuro, pur restando radicata nella lunga tradizione e mantenendo le radici nella lunga tradizione e nello sfarzo della monarchia“, si legge nella nota di Buckingham Palace. Carlo III è diventato re alla morte di sua madre la regina Elisabetta II lo scorso 8 settembre.
L’incoronazione avverrà otto mesi dopo la morte della regina Elisabetta II e Carlo III sarà “unto, benedetto e consacrato” dall’arcivescovo, capo spirituale della Chiesa anglicana di cui il monarca è il governatore supremo. La cerimonia, in un Paese in preda a una grave crisi economica e sociale, dovrebbe rispettare le regole seguite dalle incoronazioni della monarchia britannica da un millennio, aggiungendo degli elementi contemporanei.
Da 900 anni, le incoronazioni avvengono a Westminster, e dalla conquista normanna del 1066, sono celebrate dall’arcivescovo di Canterbury. L’evento viene tradizionalmente fissato nei mesi successivi all’accesso al trono e il periodo permette allo stesso tempo di osservare il lutto nazionale e quello reale, e di organizzare la cerimonia. Salita al trono il 6 febbraio 1952 alla morte del padre Giorgio VI, Elisabetta II era stata incoronata 16 mesi più tardi, il 2 giugno 1953. Per la prima volta, la cerimonia era stata trasmessa in tv e guardata da 27 milioni di britannici, sui 36 milioni della popolazione dell’epoca. L’incoronazione era durata oltre 3 ore, davanti a 8.251 invitati che affollavano l’Abbazia, alla presenza dei rappresentanti ufficiali di 129 nazioni e territori.
In coerenza con l’auspicio di Carlo di una monarchia più sobria, la cerimonia del 6 maggio dovrebbe essere più corta, più ristretta e meno dispendiosa, ma anche più rappresentativa del Regno Unito moderno.