Descritto come “carino e carismatico, e non ha alcun interesse ad entrare nelle case delle persone“, lo scarafaggio che si nutre di legna dell’isola Lord Howe è stato riscoperto nel paradiso tropicale. Ma perché questa è una buona cosa?
Nel 1887, gli scienziati dell’Australian Museum intrapresero una spedizione pionieristica sull’isola Lord Howe. Si tratta di un minuscolo pezzo di terra al largo della costa orientale dell’Australia. Tra le loro numerose scoperte, hanno registrato “una grande Blatta” sotto un tronco in decomposizione. La specie è stata in seguito identificata come Panesthia lata, nota come lo scarafaggio che si nutre di legna dell’isola di Lord Howe. E’ un grande scarafaggio, che svolge un ruolo chiave nel riciclaggio dei nutrienti. Presumibilmente è anche una fonte di cibo per i numerosi uccelli dell’isola.
Purtroppo, nel 1918 sull’isola arrivarono i topi a seguito di un naufragio. Entro la fine del XX secolo non si trovavano più esemplari di Panesthia lata, nonostante ricerche approfondite per più decenni. Si è giunti dunque alla conclusione che fosse estinto a causa della predazione dei topi.
Ma potrebbe essere sopravvissuto in qualche tasca inesplorata dell’isola?
Riportare lo scarafaggio al suo posto
Nel 2019, il Dipartimento per la pianificazione e l’ambiente del New South Wales (NSW DPE) ha implementato la fase finale del suo programma di eradicazione dei ratti sull’isola. In seguito, un team di ricercatori si è interessato a Panesthia lata e alle possibilità di ripopolare l’isola con questo insetto. Intanto, nel 2001, lo scarafaggio era stato scoperto sulle isole Blackburn e Roach, vicine all’isola di Lord Howe. Ma perché gli studiosi volevano riportare gli scarafaggi, una delle creature più odiate sulla Terra, sulla bellissima isola?
Ebbene, Panesthia lata è – spiega un ricercatore – uno scarafaggio abbastanza ‘carino’ e carismatico, e non entra nelle abitazioni. È privo di ali, lungo circa 4 cm, e rimane nascosto nella foresta. Qui si insinua nel terreno e si nutre di lettiera di foglie e legno in decomposizione di notte.
Rocce fortuite
“A luglio – spiega Nathan Lo, Professore Associato, Scuola di Scienze Biologiche, Università di Sydney – abbiamo ricevuto finanziamenti dall’Australia Pacific Science Foundation per studiare la genetica e l’ecologia di P. lata di Blackburn e Roach Islands. Maxim Adams, uno studente con lode nel nostro laboratorio presso l’Università di Sydney, e Nicholas Carlile del NSW DPE si sono diretti a Lord Howe Island per iniziare lo studio.
Il maltempo ha impedito loro di andare a Blackburn Island. Hanno dunque deciso di esaminare potenziali siti sull’isola di Lord Howe. Si tratta di luoghi che un tempo avrebbero potuto brulicare di P. lata prima dell’arrivo dei topi. Si sono diretti verso un’area appartata nel nord dell’isola, decidendo di capovolgere alcune rocce. “La prima roccia che hanno controllato ha rivelato una piccola congregazione di scarafaggi! Avrei dovuto raggiungerli tre giorni dopo, ma quel pomeriggio mi hanno chiamato con grande entusiasmo per riferire la notizia – racconta Lo –. Ne trovarono alcuni altri a pochi metri sotto lo stesso albero di fico, ma ricerche approfondite nei giorni successivi non ne hanno rivelato nessuno in altre aree vicine o in altre parti dell’isola“.
Non è lo stesso dei loro vicini
“Abbiamo effettuato alcuni test del DNA preliminari al nostro ritorno a Sydney – spiega il ricercatore –, scoprendo che la ritrovata popolazione di scarafaggi dell’isola di Lord Howe era distinta da quella trovata sulle isole di Blackburn e Roach. È possibile che la popolazione abbia resistito a causa dell’adescamento dei roditori nella zona. L’adescamento è stato fatto negli ultimi decenni per aiutare la sopravvivenza di varie altre specie minacciate. Stiamo ora conducendo studi più estese sul DNA, inclusi campioni di musei storici raccolti tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, e campioni dalla Piramide di Ball, a circa 20 km a sud-est dell’isola di Lord Howe, raccolti da Dick Smith negli anni ’60“.
Attraverso questi studi, si spera di determinare il rapporto della popolazione ritrovata con quelli originariamente raccolti sull’isola un secolo o più fa e quelli delle isole esterne. I ricercatori sperano anche di scoprire le origini e la storia evolutiva di dello scarafaggio creduto estinto.
Il Lord Howe Island Group è un sito del patrimonio mondiale dell’UNESCO di importanza naturale globale e ospita oltre 100 specie di piante che non si trovano da nessun’altra parte sulla Terra e molte altre specie animali endemiche. La biologia di molte di queste specie, in particolare degli invertebrati dell’isola, rimane misteriosa.
“Ci auguriamo che il nostro uso delle tecniche del DNA ci aiuti a stabilire P. lata come modello per comprendere diversi milioni di anni di evoluzione nell’arcipelago dell’isola di Lord Howe. E che aiuti il ristabilimento di questa creatura timida ma carismatica nella sua terra natale“, conclude Nathan Lo.