Nel nuovo aggiornamento dello stato di severità idrica a scala nazionale, l’ISPRA (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) segnala il passaggio del livello di severità idrica da “alto” a “medio” per il territorio del Distretto idrografico dell’Appennino Centrale, a seguito dell’analisi condotta nel corso della riunione di ieri dell’Osservatorio permanente per gli utilizzi idrici del Distretto.
Ecco la situazione in dettaglio per distretto, così come riportata dall’Istituto.
Distretto idrografico del Fiume Po
Nel Distretto idrografico del Fiume Po il mese di settembre è stato caratterizzato da temperature in linea o di poco superiori ai valori di riferimento, più fresco nell’ultima parte del mese; gli accumuli precipitativi sono risultati generalmente inferiori ai valori tipici del periodo sul settore centro-occidentale del Distretto e lungo l’asta Po, mentre sono risultati in linea ai valori di riferimento sulla parte più settentrionale del Distretto e sull’Emilia-Romagna, dove i deflussi hanno registrato una lieve ripresa seppur con valori ancora inferiori a quelli stagionali. La prima decade di ottobre ha registrato valori termici sensibilmente superiori a quelli di riferimento con accumuli pluviometrici eterogenei, più diffusi sul settore occidentale del Distretto. L’indice di severità idrica a livello distrettuale rimane “medio” ma in assenza di precipitazioni; vengono segnalate ancora alcune criticità su numerose aree della parte occidentale lombarda e piemontese del Distretto, sia in relazioni ai deflussi che al livello di riempimento degli invasi idroelettrici e dei grandi laghi.
Non sono previste precipitazioni significative nei prossimi 3-5 giorni; i deflussi dei principali corsi d’acqua non subiranno variazioni significative.
Osservatorio del Distretto idrografico delle Alpi Orientali
Si è tenuta il giorno 7 ottobre una nuova seduta dell’Osservatorio permanente del Distretto idrografico delle Alpi Orientali. Nella seduta l’Osservatorio ha preso atto che nel Distretto idrografico delle Alpi Orientali, gli indicatori, pur permanendo su valori abbastanza critici mostrano qualche segno di miglioramento. Questo, unitamente alla fine della stagione irrigua, consente di modificare il livello di severità da alto a medio per l’intero territorio distrettuale.
Osservatorio del Distretto idrografico dell’Appennino Settentrionale
L’analisi della severità idrica risultante dall’ultima seduta dell’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici dell’Autorità di Bacino Distrettuale dell’Appennino Settentrionale ha portato a mantenere un livello di severità alta relativamente a tutto il territorio del Distretto, anche se iniziano a mostrarsi segnali di miglioramento grazie alle piogge di agosto, superiori rispetto alla media stagionale (in Toscana sono stati registrati 77 mm totali contro i 44 mm attesi).
In considerazione della situazione di criticità che ha interessato il Distretto, con DPCM 1 settembre 2022 è stata deliberata l’estensione degli effetti della dichiarazione dello stato di emergenza, adottata con Delibera del 4 luglio 2022, ai territori delle Regioni Liguria e Toscana ricadenti nel bacino distrettuale dell’Appennino settentrionale.
Osservatorio del Distretto idrografico dell’Appennino Centrale
Lo scenario di severità idrica distrettuale è attualmente sceso al livello medio. Le precipitazioni del mese di settembre 2022, significativamente sopra la media di lungo periodo su tutto il Distretto idrografico dell’Appennino Centrale hanno determinato un miglioramento dei valori degli indici standardizzati di precipitazione per tutte le scale di aggregazione. Tuttavia, le precipitazioni registrate non hanno mitigato in modo sufficiente i gravi effetti della crisi siccitosa e, in alcuni casi – dato il carattere localmente “estremo” e particolarmente intenso – non si è verificata una significativa ricarica delle falde acquifere e di miglioramento del deficit di portata di molte sorgenti. Per quanto riguarda invece il deflusso superficiale, per effetto delle citate precipitazioni, si registra una situazione di miglioramento rispetto allo stato di ricarica delle falde acquifere.
Sul versante tirrenico dell’Appennino permangono ancora in uno scenario di severità alta: l’ATO unico del’Umbria, l’area della Toscana e gli ATO l, 3 e 5 del Lazio. Scendono in severità idrica di livello medio: l’ATO 2 – Roma e l’ATO 4 – Latina. Per quanto riguarda il versante appenninico adriatico si evidenzia una mitigazione complessiva degli impatti causati dalla crisi siccitosa con attenuazione degli scenari di severità da “alta” a “media” e da “media” a “bassa”. Tuttavia si presentano ancora delle eccezioni:
i) l’ATO 4 Marche, dove si passa da severità “bassa” a severità “media”; in detto territorio, in caso di prosieguo della fase di discesa delle portate delle sorgenti, tuttora in corso, e in assenza di precipitazioni utili, si potranno verificare criticità più significative a fine ottobre;
ii) l’ATO 5 – Marche, dove la crisi siccitosa si somma agli effetti della rilevante riduzione di portata presso alcune sorgenti (Foce di Montemonaco) o scomparsa delle stesse (Forca Canapine,…) per effetto del sisma del 2016.
Osservatorio del Distretto idrografico dell’Appennino Meridionale
Ad oggi, lo scenario di severità idrica è: medio nel territorio della Regione Lazio, nell’area calabrese e per le aree del chietino; basso nel restante territorio del distretto.
I dati disponibili e le analisi condotte per i principali schemi idrici distrettuali hanno consentito di rilevare l’’assenza di situazioni di significativa criticità. In particolare, si è rilevato che:
i) invasi del sistema EIPLI lucano: al momento l’evoluzione della disponibilità in linea con la previsione del programma di erogazione “standard”;
ii) invasi dello schema Ofanto: considerato il deficit riscontrato a inizio stagione irriguo per la diga di Osento (4 Mm3), al momento l’attuale evoluzione della disponibilità
iii) idrica è in linea con le previsioni del programma di erogazioni;
iv) schema Fortore (Occhito): disponibilità in linea con la media del periodo;
v) schema Sele-Calore: i dati disponibili consento di rilevare un moderato surplus di risorsa disponibile rispetto alla media storica;
vi) schemi Abruzzo: si conferma rispetto alla precedente seduta una severità idrica bassa per l’area del Fucino e media-tendente all’alta, per le aree del chietino;
vii) schemi Lazio: in base a quanto comunicato dalla Regione, la situazione di criticità confermata rispetto alla scorsa seduta, tuttavia gli interventi realizzati per l’emergenza idrica 2017, anche a giudizio dei gestori, prefigurano una condizione di criticità comunque meno rilevante rispetto al 2017;
viii) area calabrese: si rileva alla scala temporale di breve periodo un “miglioramento” degli indici Standardized Precipitation Index (SPI), mentre rimane confermata la criticità all’analisi a medio-lungo periodo;
ix) altri schemi distrettuali: ad oggi non risultano situazione di significativa criticità, ad eccezione di area localizzate.
Per quanto attiene la valutazione dell’indice SPI:
i) per i pluviometri della Regione Abruzzo presi in considerazione (S. Vincenzo Valle Roveto, Borgo Incile) si rilevano valori che indicano una situazione di severità complessivamente moderata nel medio-lungo periodo (SPI < -1), mentre nel breve periodo si rileva una inversione di tendenza con valori di SPI postivi;
ii) per i pluviometri utilizzati anche nelle scorse sedute dell’Osservatorio (Caposele, Cassano Irpino, Laurenzana) non si rilevano al momento criticità;
ii) per i pluviometri dell’area calabrese presi in considerazione si è evidenziata una severità complessivamente moderata nel medio-lungo periodo (SPI < -1), mentre nel breve periodo si rileva una inversione di tendenza con valori di SPI postivi.
In sintesi, il livello di severità idrica può essere ritenuto basso in tutte le aree distrettuali, eccezion fatta per il Lazio, area chietina, area calabrese per le quali si riscontra una severità complessivamente moderata. Per tali ultime aree, i valori di SPI computati nel breve periodo indicano comunque una “inversione di tendenza”, che dovrà essere confermata nei prossimi mesi.
Osservatorio del Distretto idrografico della Sardegna
Al 30 settembre 2022 il SIMR-Sistema Idrico Multisettoriale Regionale, attraverso il sistema degli invasi, disponeva di un volume invasato di circa 1’051 milioni di metri cubi d’acqua, corrispondenti a circa il 57,6% del volume utile di regolazione autorizzato. Il valore del volume idrico invasato al 30 settembre 2022 aveva subito una diminuzione di 85 milioni di metri cubi, rispetto al volume invasato al 31 agosto 2022.
Per quanto riguarda l’indicatore di stato per il monitoraggio e il preallarme della siccità dell’intera isola relativo al mese di settembre 2022, si registra una condizione di “vigilanza” o “pre-allerta”, con un valore dell’indicatore di 0,39 (l’indicatore rappresenta lo stato delle risorse invasate in relazione alla domanda allacciata e se compreso tra 0,3 e 0,5 indica uno scenario di severità idrica bassa).
In merito a situazioni locali, si evidenzia come al momento risultino particolarmente attenzionati i seguenti sistemi:
i) Invaso di Monte Lerno. Gli incrementi del volume invasato, registratisi nel periodo tardo primaverile, ha consentito al Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino della Sardegna di assegnare, per l’annualità 2022 all’utenza irrigua allacciata all’invaso di Monte Lerno, un volume idrico di 16.0 Mm3. Le simulazioni effettuate mettono in evidenza un certo rischio correlato al fatto che, in relazione all’andamento idrologico del periodo 2022-2023, possano rendersi necessarie forti restrizioni nell’assegnazione dei volumi irrigui per l’anno 2023. Per tale motivo, sull’invaso in argomento, è attivo un costante monitoraggio delle erogazioni con frequenza quindicinale; ii) Invaso di Bidighinzu. A causa del ridotto volume invasato, delle elevate perdite nella condotta di derivazione irrigua e del concreto rischio di non soddisfacimento della domanda idropotabile allacciata, le erogazioni al comparto irriguo potrebbero essere interrotte al raggiungimento del volume assegnato. Inoltre, al fine di garantire l’erogazione idropotabile, è stato disposto di mantenere costantemente attivo il sollevamento dall’invaso del Temo verso il potabilizzatore Bidighinzu con la portata di circa 380 l/s in regime di h24 – 7/7. Il Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino della Sardegna ha dato mandato all’ENAS, in qualità di gestore del SIMR, di effettuare un monitoraggio quindicinale dei volumi erogati dal lago del Bidighinzu per gli utilizzi multisettoriali e di trasmettere i relativi risultati all’ADIS che informerà, a sua volta e con la stessa frequenza, lo stesso Comitato Istituzionale. iii) Invaso di Cuga. Il volume relativamente basso disponibile nel Sistema Temo-Cuga ha reso opportuno, già dal mese di maggio 2022, provvedere all’alimentazione idropotabile della città di Alghero attraverso le risorse sollevate provenienti dal lago del Coghinas, per il tramite del nodo di Truncu Reale. Nell’ultima riunione, alfine di preservare ulteriormente le risorse del sistema Terno-Cuga è stato deciso di attivare, sino al prossimo 31 dicembre 2022, il prelievo da due fonti alternative (il pozzo “Sella e Mosca” e l’invaso del Surigheddu. iv) Invaso di Bau Pressiu. Sebbene il volume invasato dovrebbe consentire l’intero soddisfacimento della domanda idropotabile allacciata, si è pianificata l’integrazione di risorse con acque provenienti dall’invaso del Cixerri tramite il collegamento Cixerri-Sulcis.
Osservatorio del Distretto idrografico della Sicilia
L’Autorità di Bacino, ai sensi dell’art 145 del dlgs 152/2006, effettua ogni anno la pianificazione delle risorse presenti negli invasi in relazione ai vari utilizzi della risorsa idrica disponibile negli stessi.
Per l’anno in corso è stata effettuata la Pianificazione sulla base delle risorse disponibili negli invasi al 1 marzo. La pianificazione effettuata tiene conto dei fabbisogni fino al 31 dicembre 2022 e non ha evidenziato criticità per il settore potabile mentre per il settore irriguo sono emerse alcune criticità localizzate. Al momento pertanto non è stata effettuata la riunione dell’Osservatorio. Lo scenario di severità idrica per l’intero distretto può quindi considerarsi bassa.
Sintesi condivisa del Gruppo tecnico per le previsioni mensili e stagionali, coordinato dal Dipartimento della Protezione Civile
Di seguito la sintesi pubblicata il 04/10/2022, a seguito della riunione del 30/09/2022.
Prima settimana completa di ottobre all’insegna della stabilità atmosferica con poche piogge – sotto le medie del periodo su tutta la Penisola – e temperature sopra le medie del periodo, specie al nord. Intorno a metà mese e per le successive una/due settimane è atteso un cambio di regime e il ritorno a condizioni instabili con piogge sopra media, specie al centro-nord. Nel complesso per il mese di ottobre prevalgono temperature sopra media e precipitazioni in media.
Le indicazioni per ottobre-novembre-dicembre 2022 fanno prevalere segnali di scostamenti di temperature debolmente sopra le medie del periodo specie al centro-sud e precipitazioni in linea con le medie. Uno dei tre Centri di Competenza di protezione civile presenti nel Gruppo tecnico propone temperature inferiori al nord con precipitazioni superiori sempre al nord, corrispondenti a un segnale di neve.
Il prossimo aggiornamento verrà diffuso a inizio novembre 2022 in base ad andamento e specifiche richieste.