Siccità, le piogge di settembre non bastano: permane la criticità in Emilia Romagna

Siccità in Emilia Romagna: piogge di settembre inferiori alla norma, restano gravi i deficit idrici da inizio anno
MeteoWeb

“Le piogge di settembre non sono state sufficienti a colmare i deficit idrici pregressi, in particolare quelli cumulati dall’inizio dell’anno. Dall’1 al 28 settembre sono caduti circa 56 mm medi regionali, contro i circa 80 attesi, secondo il clima di riferimento 1991-2020. Tali apporti mensili, ancora inferiori alla norma, hanno contribuito solo a un momentaneo sollievo e non ad attenuare le gravi anomalie negative pre-esistenti sul lungo periodo”. Lo riporta Arpa Emilia Romagna in una nota.

“Restano infatti ancora molto inferiori alle attese le piogge cumulate da inizio anno al 28 settembre 2022: solo 432 mm (media regionale), rispetto ai 587 che il clima di riferimento (1991-2020) stima per questo periodo dell’anno; l’anomalia è di -155 mm, pari a circa il 25 % in meno rispetto alla norma (vedi mappa anomalia). Con questo ulteriore aggiornamento, il 2022 si conferma un’annata che, relativamente ai valori di precipitazione cumulata da inizio anno, rimane tra i più bassi degli ultimi sessanta anni, precisamente il 5° più basso della serie dal 1961, superiore solo a quello degli anni 2021, 2017, 2003 e 2000″, evidenzia Arpae.

“Resta molto critica anche la situazione del bilancio idroclimatico, sia quello calcolato da inizio anno solare che per quello relativo all’anno idrologico (dall’1 ottobre 2021). La situazione è stata ulteriormente aggravata dall’andamento delle temperature che, da maggio alla prima metà di settembre, sono risultate complessivamente molto superiori alla norma (un brusco calo si è osservato solo dal giorno 17); tali valori hanno incrementato i consumi evapotraspirativi di colture e terreni e contribuito a determinare un bilancio idroclimatico estremamente negativo: -534 mm dal 1° gennaio e – 390 mm da ottobre 2021. Entrambi i valori medi regionali sono tra i più bassi dal 1961: precisamente il terzo più basso, per i valori da gennaio 2022, dopo 2003 e 2017; il quarto più basso considerando l’anno idrologico, dopo 2006-2007, 2011-2012, 2016- 2017″, riporta ancora la nota.

“Le ultime piogge, unitamente a quelle di agosto (superiori alla media) e alla brusca diminuzione delle temperature registrata da metà settembre (dal giorno 17) hanno fatto scendere i consumi evapotraspirativi e riportato il contenuto idrico dei suoli su valori nel complesso prossimi alla norma”.

“Per quanto riguarda la situazione delle colture, gran parte delle coltivazioni hanno concluso il ciclo di sviluppo e le precipitazioni previste nella norma per i prossimi mesi dovrebbero garantire la germinazione delle imminenti colture autunno-vernine”.

“Per i fiumi regionali, le piogge cadute negli ultimi giorni non hanno comportato incrementi idrometrici di rilievo: le portate medie mensili parziali di settembre risultano ancora nel complesso inferiori alle medie storiche del periodo di riferimento su tutto il territorio regionale. Relativamente al fiume Po, a partire da inizio settembre, si osserva un andamento del livello idrometrico in lieve ripresa; le portate medie mensili parziali di settembre risultano ancora confrontabili con i minimi storici del lungo periodo!.

“Restano timori per la ricarica delle riserve idriche delle falde ipodermiche, attualmente ancora su valori estremamente bassi e che dovrebbero, climaticamente, iniziare la ricarica dall’inizio di ottobre. Dall’1 ottobre, infatti, inizia un nuovo anno idrologico e la stagione 2022-2023. Secondo il clima, fino a marzo e aprile dell’anno successivo, questo è il periodo in cui le piogge superano le uscite per evaporazione, fase importantissima per la ricostituzione e ricarica delle riserve idriche. Arpae proseguirà quindi la sua attività di monitoraggio per seguire, anche nei prossimi mesi, l’andamento della situazione”, conclude la nota.

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