Il nuovo governo, eletto dal popolo e nettamente discostato dai governi che l’Italia ha visto negli ultimi anni, si porta dietro diversi cambiamenti. Non da ultimo quello del nuovo lessico, utile per sottolinearne e farne comprendere gli intenti. Tra i neologismi e le nuove espressioni vi è la ‘Sovranità alimentare‘, ovvero la nuova identità del ministero delle Politiche agricole. Quest’ultimo assumerà un nuovo nome: Dicastero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare.
Ciò che giova ricordare è che non si tratta di una definizione del tutto nuovo. E’ la medesima dell’omologo ministero francese, guidato da Marc Fesneau, in barba all’ironia che in queste ore si è scatenata sui social.
In verità il concetto di sovranità alimentare è ben più antico di quanto si pensi. L’espressione venne messa a punto nel 1996 da ‘Via Campesina‘, organizzazione internazionale di agricoltori, formata da 182 organizzazioni in 81 paesi. In seguito venne ripreso nei documenti e nelle politiche di molti Paesi e organizzazioni del settore, dall’America Latina al Canada, alle Nazioni Unite e alla Fao. Il governo del Quebec, in un documento datato 2013, indicava la sovranità alimentare tra i primi obiettivi da raggiunge. L’obiettivo era quello di mettere al centro la soddisfazione delle esigenze alimentari delle persone e non la massimizzazione del profitto economico. Ma non solo. L’intento era anche quello di incoraggiare lo sviluppo delle realtà locali ed eliminare gli sprechi.
Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia, ha rimarcato che il concetto di “sovranità alimentare” non è sinonimo di autarchia: “È il diritto dei popoli a determinare le proprie politiche alimentari senza costrizioni esterne legate a interessi privati e specifici – spiega – è un concetto ampio e complesso che sancisce l’importanza della connessione tra territori, comunità e cibo, e pone la questione dell’uso delle risorse in un’ottica di bene comune, in antitesi a un utilizzo scellerato per il profitto di alcuni“.
Inoltre, è anche “un concetto quanto mai attuale oggi: non a caso Slow Food si occupa di sovranità alimentare, supportando e promuovendo in tutto il mondo i sistemi locali del cibo in grado di combattere lo spreco alimentare“. Lo scopo ultimo è quello di tutelare le produzioni nazionali Made in Italy di alto livello, con le Dop e le Igp.
Francesco Lollobrigida: ministro della Sovranità alimentare
“Non è inedito ce l’hanno anche in Francia e sono quelli che hanno difeso meglio i loro prodotti, quindi riteniamo sia completamente in linea con la vocazione che avremo anche noi, difendere i nostri prodotti“. E’ quanto dichiarato dal ministro Francesco Lollobrigida in merito al nuovo ministero della Sovranità alimentare.
Proprio Lollobrigida, in visita al Villaggio Coldiretti a Milano alcune settimane fa, aveva precisato che “il made in Italy è la vetrina dei prodotti migliori che abbiamo nella nostra Nazione e che dobbiamo difendere. In questi anni, purtroppo, non abbiamo avuto condizioni di favore”.