Terremoto L’Aquila 2009, concorso di colpa per le vittime: “ditelo a Ilaria e Paolo”

La sentenza del tribunale de L'Aquila con la quale si accusa di concorso di colpa alcune vittime è arrivata oggi come un fulmine a ciel sereno
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Concorso di colpa per chi restò a casa a L’Aquila durante il terremoto? Ma De Bernardinis, allora responsabile del Dipartimento della Protezione Civile, non aveva suggerito caldamente agli abitanti (fuggiti a causa dello sciame sismico precedente) di tornarsene tranquilli a casa a bersi una bottiglia di Montepulciano d’Abruzzo (se ricordo bene la marca)? Vergogna! Lo si vada a raccontare, ad esempio, ad Ilaria, figlia della mia cara amica Maria Grazia, ed al suo fidanzato Paolo Verzilli, ambedue morti perché tornati a L’Aquila “grazie” alle suddette rassicurazioni“.

Sono queste le considerazioni di Alessandro Martelli. Il luminare di fama internazionale, esperto di sistemi antisismici, già direttore ENEA, fa riferimento alla notizia di oggi. Una sentenza che risulta quasi una beffa. Alcuni famigliari delle vittime del terremoto del 2009 non verranno risarcite completamente. I loro congiunti deceduti dopo il sisma sono accusati di “concorso di colpa“, per non essere fuggiti dopo le prime scosse.

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