Trivelle, autorizzata perforazione al largo di Abruzzo e Molise: NoTriv in rivolta

Gas estratto al largo delle coste italiane grazie all'autorizzazione per nuove trivelle: ma il Coordinamento nazionale No Triv non ci sta
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Autorizzata la perforazione di un nuovo pozzo e prorogata la Concessione Eni B.C3.AS per estrarre nuovo gas fino al 2028 in Adriatico, in un’area estesa per oltre 128 kmq al largo della costa tra Martinsicuro (Teramo) e San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno)“. E’ quanto rende noto il Coordinamento nazionale No Triv che suggerisce “ai Comuni rivieraschi interessati, alla Provincia di Teramo e alle Regioni Marche e Abruzzo, la strada maestra del ricorso al Tar Lazio, per bloccare questo nuovo progetto di aggressione al clima, all’ambiente e al territorio“.

Con la pubblicazione del BUIG del 31 agosto 2022 – si legge in una nota del Coordinamento – è tornato prepotentemente alla ribalta il caso della concessione Eni B.C3.AS per la coltivazione di gas e gasolina, rilasciata nel luglio 1973, scaduta il 7 luglio 2018, che ha continuato a produrre oltre la scadenza. Nel 2021 ha erogato 2.345.200 mc di gas e 138.392 mc di gasolina, con il suo unico pozzo produttivo ed erogante ‘Emilio 008 DIR B’, a cui Eni si accinge ad aggiungere il nuovo Donata 4 DIR, entro le 12 miglia marine dalle linee di costa”.

“Visti i tempi di crisi energetica, è bene precisare che il prezzo del gas estratto dalla B.C3.AS viene fissato sulla borsa di Amsterdam e che la risorsa non è di proprietà dello Stato Italiano, bensì della multinazionale Eni che può venderlo a chiunque desideri e alle ‘sue’ migliori condizioni“, conclude la nota del Coordinamento No Triv.

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