Via libera finale del Consiglio Ue al piano d’emergenza sui prezzi dell’energia

Il piano di emergenza dell'Ue "introduce misure comuni per ridurre la domanda di elettricità e per raccogliere e ridistribuire le entrate in eccesso del settore energetico alle famiglie e alle piccole e medie imprese"
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Il Consiglio dell’Ue ha formalmente adottato il piano d’emergenza per affrontare i prezzi elevati dell’energia. “Gli Stati membri dell’Ue hanno adottato oggi formalmente un regolamento del Consiglio su un intervento di emergenza per affrontare i prezzi elevati dell’energia. Il regolamento introduce misure comuni per ridurre la domanda di elettricità e per raccogliere e ridistribuire le entrate in eccesso del settore energetico alle famiglie e alle piccole e medie imprese”, si legge in una nota del Consiglio. 

Per l’approvazione era necessaria la maggioranza qualificata. Hanno votato contro Slovacchia e Polonia.  

Oggi l’Ue ha compiuto un passo importante per contenere i prezzi elevati dell’energia per i cittadini e le imprese, ma sicuramente non l’ultimo. I Ministri dell’energia dell’Ue si sono impegnati a lavorare su ulteriori misure che la Commissione intende proporre. È necessario affrontare le cause alla radice dell’attuale crisi e aiutare l’industria europea. La presidenza ceca è pronta a lavorare senza sosta su tutte le possibili soluzioni“, ha detto Jozef Sikela, Ministro ceco dell’Industria e del commercio. 

Le misure  

Il regolamento stabilisce, per ogni Stato membro, un obiettivo di riduzione volontaria del 10% del consumo lordo di elettricità e un obiettivo di riduzione obbligatoria del 5% del consumo di elettricità nelle ore di punta. Gli Stati membri individueranno il 10% delle ore di punta tra l’1 dicembre 2022 e il 31 marzo 2023, durante le quali ridurre la domanda.  

Previsto anche un tetto massimo di 180 euro/MWh per i produttori di energia elettrica, compresi gli intermediari, che utilizzano le cosiddette tecnologie inframarginali per produrre energia elettrica, come le fonti rinnovabili, il nucleare e la lignite. Inoltre, è previsto un prelievo di solidarietà per le imprese attive nel settore dei combustibili fossili. Il contributo sarà temporaneo e obbligatorio, applicato sui profitti delle imprese attive nei settori del petrolio greggio, del gas naturale, del carbone e delle raffinerie. Il contributo sarà calcolato sugli utili imponibili, determinati in base alle norme fiscali nazionali nell’anno fiscale che inizia nel 2022 e/o nel 2023, che sono superiori a un aumento del 20% degli utili imponibili medi annui dal 2018.  

Tutte le misure sono di natura temporanea e straordinaria. Il regolamento sarà pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell’Ue ed entrerà in vigore il giorno successivo alla pubblicazione.  

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