Ricostruito il vero volto del faraone egizio Ramses II

E' stato scoperto per la prima volta il volto del faraone dell'antico Egitto, Ramses II, ricostruito dagli scienziati
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In occasione del 200° anniversario della decifrazione dei geroglifici da parte di Jean-François Champollion, il programma “Desroots et des wings” ha svelato il volto del più illustre dei faraoni: Ramses II.

Si tratta di un documento eccezionale che delizierà i fan dell’Egitto. Quasi 3.300 anni dopo la morte di Ramses II, il volto di uno dei re più famosi d’Egitto è stato ricostruito grazie a un team scientifico guidato dall’antropologa forense britannica Caroline Wilkinson, della John University Moores di Liverpool, e dall’egiziano Sahar Saleem, paleoradiologa all’Università del Cairo. Un’immagine inedita svelata nell’ambito di un documentario in onda su “Desroots et wings“.

Scoprire i lineamenti di Ramses II all’età di 45 anni, e alla fine della sua vita, ovvero 91 anni, è una prima mondiale: il suo volto non era mai stato ricreato in modo così preciso. La combinazione di ricercatori esperti e metodi all’avanguardia ha permesso di realizzare questa impresa grazie, in primo luogo, allo scanner del cranio della mummia di Ramses II.

Il cranio di Ramses II come base della ricostruzione

Il volto di Ramses a 91 anni, poco prima della morte

Quando guardi per la prima volta un teschio, inizialmente cerchi i dettagli caratteristici più visibili“, precisa Caroline Wilkinson nel documentario. “Ad esempio, su Ramses II, c’è un osso nasale molto largo. È tra gli occhi, che sono molto alti e molto pronunciati“. Studiando ogni piccolo dettaglio del cranio, l’antropologo riuscirà a riposizionare i muscoli del volto del faraone. “Più forte è un muscolo nel punto in cui è ancorato, più i suoi attacchi lasceranno segni visibili sulla superficie del cranio“, spiega l’esperta.

Dopo questo primo passaggio, è necessario un lavoro 3D per dare consistenza, come rughe, pori e imperfezioni della pelle. “Non sono informazioni che otteniamo dal cranio, precisa l’antropologo. Quindi dobbiamo interpretare. Ma è un’interpretazione che si basa sui modelli di rappresentazione a questa età“.

Grazie alle preziose indicazioni fornite dal radiologo Sahar Saleem, verso la fase finale si può ipotizzare anche il colore della pelle del faraone. Utilizzando il software che viene usato nelle indagini penali, Caroline Wilkinson è riuscita a rendere reale il volto di Ramses II, dopo tre mesi di duro lavoro. “È davvero un re molto bello – esulta Sahar Saleem – È così egiziano. Assomiglia a quei volti che incontro ogni giorno per le strade del Cairo e dell’Egitto“.

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