Oggi l’Agenzia internazionale dell’energia (AIE) pubblicherà l’atteso rapporto “World Energy Outlook 2022”. In un momento storico in cui l’energia è tema caldo, il rapporto è moto atteso. Eccone alcune anticipazioni:
La domanda di combustibili fossili sta raggiungendo il suo picco, trainando l’inflazione
Per la prima volta, la domanda globale di ciascuno dei combustibili fossili mostra un picco o un plateau in tutti gli scenari del rapporto. Secondo l’AIE, i combustibili fossili hanno contribuito all’aumento dell’inflazione e dell’insicurezza alimentare nel mondo.
Eolico, solare ed efficienza riducono i costi
Nonostante le affermazioni dell’industria dei combustibili fossili, l’AIE conclude che il mondo sta lottando con troppa poca energia pulita, non con troppa. Ulteriori investimenti nell’energia pulita avrebbero contribuito a moderare l’impatto della crisi e l’eolico, il solare e l’efficienza energetica rappresentano il modo migliore per uscirne. Il rapporto afferma che nella maggior parte delle regioni quote più elevate di energie rinnovabili portano a prezzi più bassi. Per realizzare lo scenario Net Zero entro il 2050, gli investimenti in energia pulita devono più che triplicare, passando dagli attuali 1.300 miliardi di dollari a circa 4.000 miliardi di dollari entro il 2030.
Il gas non è più considerato un combustibile di transizione
L’aspetto forse più importante è che l’AIE si chiede se siamo alla fine dell’età dell’oro del gas. L’AIE afferma che l’era della rapida crescita della domanda di gas naturale finirà presto. Il sostegno al gas nelle economie in via di sviluppo è rallentato, in particolare nel Sud e nel Sud-Est asiatico, mettendo in crisi le credenziali del gas come combustibile di transizione.
La domanda di gas è frenata dall’aumento dei prezzi a breve termine, da una più rapida diffusione delle pompe di calore e di altre misure di efficienza, da una maggiore diffusione delle energie rinnovabili e da una più rapida adozione di altre opzioni di flessibilità nel settore energetico.
I nuovi progetti di combustibili fossili non risolveranno la crisi energetica
Sebbene l’AIE suggerisca che l’immediata carenza di produzione di combustibili fossili dalla Russia dovrà essere sostituita dalla produzione esistente altrove, i sostituti più adatti a breve termine sono i progetti esistenti con tempi di realizzazione brevi che portano petrolio e gas sul mercato rapidamente. Occorre inoltre catturare una parte dei 260 miliardi di metri cubi di gas che vengono sprecati ogni anno attraverso il flaring e le perdite di metano. Le autorizzazioni di nuovi giacimenti di petrolio e gas convenzionali concesse oggi non contribuirebbero a soddisfare queste esigenze immediate. Inoltre, si prevede che l’aumento dell’uso del carbone sarà temporaneo