Un italiano sta per imbarcarsi in una spedizione estrema in Antartide: una traversata solitaria e senza precedenti in bici del Continente Bianco. Il ciclista estremo Omar Di Felice, 41 anni, guiderà una “fat bike” (una bici molto versatile, in grado di affrontare diversi tipi di terreni) con telaio in acciaio e pneumatici larghi, con la sua tenda e le provviste su una slitta trainata dietro di lui. Ex ciclista su strada professionista e noto per altre imprese nel mondo del ciclismo estremo, Di Felice spera di coprire gli oltre 2.000km di percorso in 60 giorni, anche se afferma di essere consapevole delle potenziali sfide e di avere un senso di “paura grande quanto quel continente di ghiaccio”. L’avventura di Di Felice è chiamata “Antarctica Unlimited”.
Il percorso di “Antarctica Unlimited”
L’impresa di Di Felice inizierà da Hercules Inlet (ai margini della massa continentale, anche se separata dal mare aperto dalla piattaforma di ghiaccio di Ronne), quindi attraverserà il Polo Sud fino al ghiacciaio Leverett. La prima metà sarà decisamente più dura: in salita e senza una strada tracciata, il che significa che Di Felice dovrà potenzialmente affrontare neve fresca, crepacci e sastrugi, ostacoli che potrebbero costringerlo a camminare per gran parte del percorso spingendo la bici. Dal Polo Sud in poi, potrà utilizzare la strada di ghiaccio compatto creata per rifornire la stazione di ricerca statunitense.
La prima parte del percorso per raggiungere il Polo Sud è di oltre 1.200km, impresa mai riuscita integralmente a nessuno esclusivamente in sella ad una bicicletta. La seconda parte fino al ghiacciaio Leverett è di 600km. Infine, se le condizioni lo consentiranno, il ciclista tenterà eventualmente di percorrere a ritroso la via verso il Polo Sud per un totale di 2.400km.
Si parla di eventualità in questo caso perché ci sono dei limiti da rispettare. Il tempo limite per la traversata di 60 giorni è fissato al 20 gennaio 2023, data in cui scadranno i permessi di permanenza in Antartide secondo le regole dell’organismo internazionale dei tour operator dell’Antartide, che sostiene e promuove la pratica dei viaggi sicuri e rispettosi dell’ambiente verso l’Antartide.
“Lo studio del percorso è stato uno dei lavori più complessi e delicati. Grazie al lavoro prezioso dell’ESA ho potuto tracciare la rotta definitiva tenendo conto della superficie su cui dovrò pedalare e studiando grazie alle immagini dal satellite cosa dovrò affrontare. Quest’avventura resterà sicuramente il viaggio più incredibile della mia vita a prescindere dal risultato finale”, sostiene Omar Di Felice.
La partenza per l’Antartide
Omar Di Felice è pronto a partire dal Cile per l’Antartide. “Operazioni di check-in e carico effettuate! Tra le mani ho la carta d’imbarco più preziosa e importante della mia vita. Bagagli caricati sul volo Antarctic Logistics & Expeditions che mi porterà in Antartide. Da adesso inizia la fase di attesa: il primo volo già posticipato di almeno 24 ore a causa del maltempo. Ogni giorno alle 19.00 nuovo bollettino per definire la possibilità di un volo il mattino seguente. Non mi resta che aspettare. Ogni giorno di attesa è un giorno in meno per completare la traversata. Incrociate le dita con me”, ha scritto questa mattina il ciclista in un post sui social.
Le sfide dell’impresa
“In Antartide la comunicazione satellitare sarà fondamentale: grazie al telefono Iridium Communications Extreme potrò comunicare ogni giorno alla centrale operativa di Antarctic Logistics & Expeditions che è tutto ok. Allo stesso modo con il piccolo modem Iridium Go potrò, invece, inviare piccole immagini compresse e aggiornamenti via mail al team di comunicazione in Italia che si occuperà di aggiornare i miei canal social”, ha spiegato in questi giorni Di Felice sui social.
“In più grazie a una casella vocale e ad un sistema di registrazione automatica messo in piedi grazie ad Abelya, che è stata la prima società di informatica presso cui ho lavorato, potrete ascoltare la mia voce in presa diretta dall’Antartide!”, ha aggiunto il ciclista.
I bagagli
Di Felice trasporterà un totale di 140kg di bagagli, “divisi tra bicicletta, provviste, attrezzature elettroniche, abbigliamento e tutto ciò di cui avrò bisogno per i prossimi 60 giorni”, spiega. La preparazione dei bagagli “è meticolosa e non può lasciar spazio a nessun errore”. “Sapevate che dovrò portare con me anche i rifiuti corporei nell’area dell’ultimo grado (circa 110km) prima del Polo Sud?”, ha detto ancora.
Di Felice dovrà sopportare temperature che scenderanno oltre i -40°C (e una temperatura percepita ancor più bassa). Per questo, il ciclista indosserà una speciale tuta d’alta quota simile a quella utilizzate dagli alpinisti oltre gli 8.000 metri. Speciali caratteristiche la rendono comoda per essere utilizzata pedalando.
“Antarctica Unlimited”, un progetto scientifico-divulgativo
L’avventura “Antarctica Unlimited” rappresenta la terza tappa del progetto “Bike to 1.5°C”, realizzato in collaborazione con Italian Climate Network ed ESA in qualità di partners scientifici. La scelta dell’Antartide, luogo vulnerabile al riscaldamento globale, rappresenta il percorso di sensibilizzazione intrapreso da Omar Di Felice sul tema del cambiamento climatico, in particolare sul mantenimento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C in linea con l’Accordo di Parigi.
Inoltre, a ricordare il tema della temperatura, ci sarà anche la grafica sulla bici e sul casco del ciclista. Si tratta delle stripes climatiche di Ed Hawkins, scienziato del clima presso l’Università di Reading, una sorta di “codice a barre” che evidenzia lo scostamento in più o in meno dalla media delle temperature dal 1850, in quella che vuole essere una rappresentazione visiva del riscaldamento globale.
“Le stripes sono state viste ai festival musicali, alle sfilate di moda e sulle magliette da calcio, quindi è fantastico che la loro prossima tappa sia tra i gelidi paesaggi dell’Antartide”, ha dichiarato Hawkins. “L’avventura di Omar è pericolosa, coraggiosa ed eccitante e sono grato che stia usando le strisce per aumentare la consapevolezza sul cambiamento climatico durante una spedizione così importante”.
Al ritorno dall’avventura di Omar, verranno realizzate una serie di dirette virtuali, incontri in presenza e partecipazione a festival, con i maggiori esperti di Antartide, oltre ad un tour divulgativo e formativo in alcune scuole.
Antartide, il sogno di Omar Di Felice
“Ho iniziato a sognare l’Antartide e il Polo Sud quando ero ancora un bambino”, racconta Omar Di Felice. “Leggendo l’impresa di Ernest Shackleton e guardando i grandi documentari che ne raccontavano l’epopea, ho iniziato a maturare dentro di me l’ambizione di poter posare, un giorno, le ruote della mia bicicletta sul suolo dell’Antartide. Da quel giorno, quasi trent’anni fa ormai, ho lavorato duramente affinché ciò potesse avvenire. Dapprima quel sogno, che sembrava impossibile, ha alimentato la mia ricerca quotidiana del limite, fino a iniziare a materializzarsi qualche anno fa quando ho cominciato a studiare realmente la fattibilità di quest’impresa che sarà la mia più grande esplorazione, nonché una delle più ambiziose mai tentate in sella ad una bicicletta nella storia del ciclismo d’avventura. L’Antartide sarà il luogo in cui l’uomo Omar incontrerà di nuovo il bambino con cui spera, mano nella mano, di tagliare il traguardo del suo sogno più grande”.
“È il progetto più grande ed ambizioso della mia vita. Ho deciso di tornare sui banchi dell’università iscrivendomi al corso di laurea in Scienze Ambientali che servirà proprio ad accompagnare il mio processo di formazione affinché l’attività di divulgazione sia quanto più precisa e puntuale. Non solo tenterò di attraversare il continente più remoto ed affascinante della Terra, ma lo studierò attentamente grazie all’ausilio di scienziati ed esperti, nonché di associazioni e soggetti privati che portano avanti ricerche e studi laggiù. Inoltre, porterò la mia esperienza nelle scuole attraverso un’attività di divulgazione. Antarctica Unlimited sarà il coronamento della mia vita e della mia carriera”, afferma Di Felice.
Se porterà a termine completamente la sua impresa, di cui ha parlato anche il Financial Times, Omar Di Felice compirà la più lunga traversata dell’Antartide mai realizzata in sella a una bicicletta.