L’Italia conta ben 25 mila bambini che ogni anno nascono prematuri. Il 17 novembre si celebra nel mondo il World Prematurity Day – Giornata mondiale della prematurità – manifestazione globale celebrata in più di 100 Paesi, che ha come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della prematurità, per dare voce anche alle famiglie dei piccoli pazienti.
Simboli della Giornata della Prematurità sono il colore viola e la linea dei calzini: un piccolo paio di calzini viola tra nove a grandezza naturale, simboleggia che 1 bambino su 10 nasce pretermine, in tutto il mondo.
Uno dei trattamenti più potenti che un neonato può ricevere, come spiega la EFCNI (European Foundation for the Care of Newborn Infants), è il contatto pelle a pelle con un genitore e per questo ogni bambino ha il diritto di beneficiare sempre della vicinanza dei genitori. Si chiama KMC (Kangaroo Mother Care), il contatto pelle a pelle continuo e prolungato, che produce effetti positivi come una migliore regolazione termica, migliore produzione di latte materno, prevenzione delle infezioni, facilitazione positiva degli effetti fisiologici, comportamentali.
I primi mille giorni di vita dei prematuri
In anni recenti la promozione della salute si è arricchita di interventi che hanno introdotto termini e concetti innovativi, come quelli di “salute riproduttiva” e di “salute preconcezionale“, che concentrano l’attenzione sullo stato di salute ottimale che ogni donna e ogni coppia in età fertile può raggiungere, proteggendo anche la salute del proprio bambino.
Promuovere la salute e la capacità di adottare e mantenere stili di vita sani nelle persone in età fertile, sin dalla giovane età, ha come obiettivo specifico quello di prevenire o ridurre il rischio di alcuni esiti avversi della riproduzione, come l’infertilità, l’aborto spontaneo, le malformazioni, la restrizione della crescita fetale, la prematurità.
La nascita prematura, e tutto ciò che essa determina, apre a una realtà genitoriale che stride fortemente con l’idea del “bambino immaginato”, così diverso dal bambino reale che dopo la nascita è il figlio. I genitori hanno bisogno di credere nelle loro capacità e di sentirsi accolti, sostenuti dall’equipe assistenziale della Terapia Intensiva Neonatale (TIN) e attivamente coinvolti nell’accudimento del figlio, sin dai primi giorni di vita.
Dopo le cure
I bambini nati pretermine, anche quando risolvono i loro problemi di salute, devono comunque cimentarsi in un percorso che parte da una posizione di partenza svantaggiata, spiega il Ministero della Salute in una nota. L’iniziale sovraesposizione allo stress, dovuta al micro e macro ambiente e agli stimoli dolorosi, incide nel loro sviluppo neuropsichico. Pertanto richiedono attenzioni e premure pazienti a casa, all’asilo, e poi a scuola per dare loro il tempo di allinearsi con gli altri bambini. Tuttavia è importante considerare che si tratta di bambini pronti alla vita che possono sorprendere per le loro conquiste e per la loro capacità resiliente di far fronte a un passato traumatico, fatto di paura, rumore, dolore, certamente inappropriato per creature nate troppo presto.