Cop27, i dubbi del ministro Pichetto sul fondo per i Paesi poveri

Il Ministro italiano all'Ambiente Gilberto Pichetto commenta l'ipotesi di uno scudo per i paesi poveri contro i danni dei fenomeni meteo estremi
MeteoWeb

Determinare un fondo unico di intervento” per le perdite e i danni del riscaldamento globale nei paesi più poveri “in questo momento è molto difficile“. L’Italia propende per uno strumento più ridotto come il “Global Shield”, lanciato oggi dalla Germania e sostenuto dal G7, perché “nel solo Pakistan i danni recenti sono stati valutati in oltre 30 miliardi” di dollari, e i paesi del mondo faticano anche a “stanziare 100 miliardi per il fondo clima tutti insieme“. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto (FI), a SkyTg24, alla Cop27 di Sharm el-Sheikh.

Sul fondo per i loss & damage, alla Cop “si stanno confrontando le due posizioni“, ha proseguito Pichetto. I paesi più sviluppati sostengono il meccanismo assicurativo dello Scudo Globale, quelli meno sviluppati vogliono un Fondo con finanziamenti a fondo perduto. “Noi non abbiamo una posizione a priori – ha spiegato il ministro -. L’Italia ha investito sulla cooperazione internazionale oltre 600 milioni all’anno negli anni scorsi, e ha presentato alla Cop27 il piano clima che stanzia ben 840 milioni all’anno per i prossimi cinque anni, 4 miliardi e 200 milioni“. Gli interventi dell’Italia però “sono stati sempre diretti e puntuali rispetto a situazioni di disagio che si sono verificate nel mondo“. Sul fondo per i loss & damage, secondo Pichetto “la posizione dovrà essere trovata su qualche meccanismo di mediazione. La trattativa è aperta, e vedremo nei prossimi giorni“.

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