“Leader mondiali, responsabili politici e delegati provenienti da quasi 200 Paesi si sono riuniti nelle ultime due settimane a Sharm El-Sheikh in occasione del Vertice sul Clima delle Nazioni Unite, COP27. Oggi, diamo uno sguardo più da vicino a questa città egiziana attraverso gli occhi di Copernicus Sentinel-2“. Lo riporta l’Agenzia Spaziale Europea (ESA).
“Sharm El-Sheikh è una città egiziana di villeggiatura situata sulla punta sud-est della penisola del Sinai, sulla fascia costiera lungo il Mar Rosso. La costa è disseminata di ristoranti, bar e villaggi turistici. Questa sorprendente immagine a colori-reali mostra il Golfo di Aqaba in alto a destra, che sfocia nel Mar Rosso – sede di alcune delle acque marine più calde e salate del mondo.
Il Mar Rosso è collegato al Mar Mediterraneo tramite il Canale di Suez (non visibile), uno dei corsi d’acqua più trafficati del mondo.
L’area offre molte opportunità per le immersioni. Una serie di barriere coralline, che ospitano una ricca vita marina, può essere facilmente individuata nell’immagine. Le variazioni nel colore dell’acqua che circonda le isole, e sulla destra dell’immagine, sono indice della profondità dell’acqua: le aree più chiare mostrano acque più basse rispetto alla vasta distesa di colore blu intenso / turchese.
Nelle ultime due settimane, al Vertice sul Clima COP27, i leader mondiali hanno discusso le azioni per affrontare il cambiamento climatico. Con il pianeta in rotta per un riscaldamento di 2,4-2,6 gradi C (rispetto a livelli preindustriali) e con l’allarme lanciato dalle Nazioni Unite di future catastrofi, l’obiettivo centrale della conferenza è stato quello di limitare future emissioni di gas serra e affrontare le perdite e i danni derivanti dalle inevitabili conseguenze del cambiamento climatico.
In qualità di osservatori ufficiali a COP27, i rappresentanti dell’ESA hanno partecipato a tutto l’evento per evidenziare il valore delle osservazioni spaziali non solo per la comprensione scientifica del clima e di come migliorare le previsioni dei cambiamenti futuri, ma anche per dimostrare come i dati delle missioni spaziali possano supportare gli impegni presi al Vertice COP.
L’ESA ha anche dimostrato come il crescente uso dei dati satellitari stia consentendo alla comunità globale di intraprendere azioni per il clima e monitorare i progressi verso gli impegni assunti a livello nazionale per limitare il riscaldamento globale, sanciti dall’Accordo di Parigi.
Il satellite Copernicus Sentinel-5P si è rivelato cruciale nell’attuazione dell’ambizioso progetto Methane Alert and Response System (MARS). L’iniziativa mira ad aumentare gli sforzi globali per rilevare e agire sulle principali fonti di emissioni e accelerare l’attuazione del Global Methane Pledge.
Attraverso il suo progetto REgional Carbon Cycle Assessment and Processes (RECCAP-2), Climate Change Initiative dell’ESA è pioniere nella ricerca su come utilizzare i dati spaziali per migliorare le stime dei flussi di superficie tra l’atmosfera, la terra e l’oceano, da confrontare con le stime su scala nazionale”, conclude l’ESA.