Da dove è arrivato il SARS-CoV-2, da un laboratorio o direttamente dalla natura? Massimo Ciccozzi, Ordinario di Statistica Medica ed Epidemiologia presso la Facoltà Dipartimentale di Medicina e Chirurgia dell’Università Campus Biomedico di Roma, ne ha parlato ai microfoni di MeteoWeb. Negli ultimi anni l’epidemiologo si è occupato proprio dell’impatto genetico delle malattie infettive trasmissibili dall’animale all’uomo.
Ciccozzi, che è tra i massimi esperti italiani di epidemiologia, è stato tra i primi al mondo a dimostrare che il virus Sars-Cov2 aveva effettuato uno spillover, ovvero un salto, dai pipistrelli all’uomo.
Il professor Ciccozzi, che si occupa, tra le altre cose, anche dell’impatto sulla Sanità pubblica delle epidemie e pandemie mondiali, si trovava oggi a Reggio Calabria, ospite dell’Associazione Anassilaos. Ciccozzi, che è stato consulente per l’Istituto Superiore di Sanità per studi sull’evoluzione della pandemia da SARS e da H5N1 (influenza Aviaria) in Cina, ci ha parlato del virus, delle sue origini e di cosa dobbiamo attenderci in futuro.
Laboratorio o spillover?
“I virus zoonotici sono numerosi ma è impossibile predire futuri spillover. Ogni volta che c’è uno spillover c’è anche un intermediario, ma nel caso del Covid non è stato individuato. Se si effettivamente trattato di un passaggio da animale a uomo o se il Covid-19 sia nato in laboratorio, non lo sapremo mai“, precisa Ciccozzi. Gli esperimenti ‘a rischio’, nei laboratori, sono all’ordine del giorno. E non solo in Cina. “Recentemente – racconta ancora l’esperto – l’Università di Boston ha creato una chimera, intrecciando il ceppo del virus originario di Wuhan con Omicron 5“. Secondo l’esperto si tratta di un azzardo, considerando anche che il virus ha l’80% di mortalità. Se dovesse sfuggire potrebbe “dimezzare la popolazione della Terra“.
Ciò che è certo è che il virus sta semplicemente facendo ciò che fanno tutti i virus: si evolve. “Il Covid ha perso trecento mila mutazioni fino ad ora. È la sua forza evolutiva“, si lascia indietro ciò che non gli serve per adattarsi all’uomo. Il virus ha due obiettivi: adattarsi all’organismo umano e non distruggere l’uomo, suo ospite. Per questo motivo si evolve diventando meno mortale ma più virale. “Il virus non ci vuole uccidere ma vuole adattarsi“, spiega l’esperto.
Covid in Italia: da quanto tempo?
“Il paziente zero ero solo uno dei tanti“, sentenzia Massimo Ciccozzi. “In Italia abbiamo avuto due ingressi diversi del virus. Uno tramite una signora cinese che si è spostata dalla Germania a Bergamo per questione di affari, e l’altro dal nord Europa“. Si parla di un periodo di tempo nettamente precedente a quando è stato individuato il paziente zero, Mattia, in Lombardia.
Da quel momento in poi il virus non ha fatto altro che mutare, soprattutto quando giungeva in organismi immunocompromessi. Ed è proprio per questo, secondo l’esperto, che la variante che ‘ci ha salvati’ è arrivata dall’Africa, dove la percentuale di positivi al virus dell’HIV è altissima. “Omicron è stata una salvezza per l’endemizzazione del virus“.
Vaccini
Poi, sono arrivati i vaccini. Utilissimi, secondo Ciccozzi, e soprattutto indispensabili per far diminuire il numero di vittime dovute al Covid. “Le polemiche sui vaccini sono state tante, ma ci sono delle considerazioni da fare. E’ vero, i vaccini sono stati fatti in pochi mesi, ma questo è dovuto al fatto che la piattaforma per gli mRna esisteva dagli anni ’70, quando veniva utilizzata per i farmaci antitumorali. Inoltre, un’altra criticità di questi vaccini, è che non sono sterilizzanti, dunque anche se ti vaccini puoi avere sintomi importanti, ma sono in corso trial in fase 3 su vaccini sterilizzanti. Basterà attendere. Quel che è certo – conclude Ciccozzi – è che con i sintomi attuali del Covid, simili a quelli influenzali, un soggetto sano che ha meno di 60 anni non ha più alcuna necessità di vaccinarsi“.