E’ morto Davide Rebellin, travolto mentre era in bici

Davide Rebellin come Michele Scarponi: morto travolto mentre era in bici
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Il grande campione di ciclismo Davide Rebellin, 51 anni, è morto oggi in un incidente stradale nel vicentino. Rebellin era in sella alla bicicletta quando è stato urtato e travolto da un camion, nei pressi dello svincolo autostradale di Montebello Vicentino. Il camionista non si sarebbe accorto dell’incidente, proseguendo la sua corsa. Rebellin, veronese, ha vinto in carriera, tra l’altro, una Amstel Gold Race, tre edizioni della Freccia Vallone, ed una tappa del Giro d’Italia. Argento ai Giochi Olimpici di Pechino, la medaglia gli fu poi revocata per una positività al doping.

Rebellin è stato il ciclista professionista più longevo della storia: ha corso nel professionismo fino a poche settimane fa, battendo tutti i record, e aveva appena lasciato l’attività agonistica. Stamani è stato travolto lungo la strada Regionale 11, nei pressi di Montebello Vicentino, mentre era in bicicletta. Il mezzo pesante lo avrebbe colpito in pieno uccidendolo sul colpo.

Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha dedicato a Rebellin un ricordo commosso: “Sono turbata e rattristata dalla notizia della tragica scomparsa di Davide Rebellin, ciclista italiano che tante emozioni ha regalato agli amanti dello sport nella sua lunga carriera da professionista, conclusasi lo scorso 16 ottobre a 51 anni. Condoglianze alla famiglia“.

Davide Cassani gli ha rivolto un bellissimo messaggio pubblico: “Aveva appena smesso. Aveva detto che avrebbe avuto ancora la forza per correre ma che a 51 anni gli sembrava decoroso appendere la bici al chiodo. Non ne ha avuto il tempo. Mi viene da dire: ma se davvero avesse, almeno per qualche mese, appeso la bici al chiodo ora non saremmo qui a piangerlo. Leggere pochi minuti fa della scomparsa di Davide Rebellin mi ha gettato nella tristezza più totale. Perché lui era la passione per il ciclismo fatta a persona, lui era un ragazzo buono, gentile, silenzioso che a dispetto di tutto e tutti faceva quello che piu amava, correre in bicicletta. Era passato professionista lo stesso giorno di Marco Pantani, ad agosto del 1992 correndo il GP di Camaiore per chiudere la sua lunghissima carriera appena un mese fa. Non l’ho mai visto arrabbiato, mai una volta in cui abbia alzato la voce, mai. Per lui la vita era correre, non ho mai visto un professionista più professionale di lui. Ed ora sono qui a piangere la sua memoria , la sua bontà, la sua resistenza e la sua capacità di essere atleta per una vita intera. Mi verrebbe da dire che è morto da eroe, che è morto esattamente la dove aveva cominciato a vivere la sua seconda vita. Ma un camion gli ha tolto questa opportunità e non ci resta che piangere ancora una volta, uno di noi. Il destino è davvero crudele“.

davide rebellin

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