L’impegno di FareAmbiente per il Ponte sullo Stretto: “ambientalismo non è fondamentalismo ideologico”

FareAmbiente annuncia una grande campagna per il Ponte sullo Stretto, la grande opera più green della storia
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Come FareAmbiente sosteniamo l’ecosostenibilità del Ponte sullo Stretto. Fare un ponte significa unire, fare un Ponte sullo Stretto significa trasferire il trasporto di persone e merci su rotaie per ridurre in termini ambientali le emissioni in atmosfera“. Lo ha detto il presidente nazionale di FareAmbiente Vincenzo Pepe annunciando stamane battaglia per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, in occasione della chiusura della seconda edizione della Scuola di Alta Formazione, percorso di Transizione Ecologica.

Si dice sempre -ha spiegato Pepeche bisogna fare al Sud più infrastrutture ma senza Ponte queste infrastrutture non si faranno mai. Per questo noi come FareAmbiente siamo favorevoli alla proposta del governo di realizzare il Ponte sullo Stretto per collegare il Nord dell’Europa col Mediterraneo, per aumentare l’occupazione, per creare vivibilità e qualità della vita”.

Abbiamo bisogno di una transizione ecologica per accompagnare le aziende verso le riconversioni da fare, ne abbiamo necessità per tutelare l’ambiente ma anche l’economia – ha detto il viceministro al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gavama per una vera transizione ecologica bisogna cambiare mentalità. Ringrazio il prof. Pepe per l’attività di cultura ambientale che continua a fare nel territorio con grande senso di pragmatismo e concretezza, portando dati veritieri in ogni luogo che incontra“. Sul Ponte sullo Stretto è intervenuta anche il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Giuseppina Castiello: “Noi riteniamo – ha sottolineato il sottosegretario – che le infrastrutture vadano fatte, se costruite bene, tutelando l’ambiente. Occorre però portare avanti un piano di educazione ambientale come fa l’associazione ambientalista presieduta dal prof. Vincenzo Pepe, educazione virtuosa all’ambiente“.

Non deve vincere sul Ponte sullo Stretto – ha concluso il presidente di FareAmbiente – il fondamentalismo ideologico ma il pragmatismo della ragionevolezza che sappia coniugare lo sviluppo con la sostenibilità“. All’evento sono intervenuti anche l’europarlamentare Valentino Grant, il responsabile Affari Centrali Enel Italia, ing. Andrea Lolli, il direttore generale della Direzione Generale della pesca marittima e dell’acquacoltura al Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Riccardo Rigillo, A2A, il presidente network internazionale Fispmed Onlus, coordinatore dell’Osservatorio Euromediterraneo Mar Nero, Roberto Russo e il direttore della seconda edizione della Scuola di Alta Formazione di FareAmbiente, Francesco Della Corte. Ha moderato il giornalista Andrea Giambruno.

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