“Mi trovavo dietro la duna, ma dopo il sollevamento della vela ho visto il corpo salire di scatto in aria e poi scendere giù a peso morto“. Inizia così la testimonianza di Marco Lorenzi, presente sulla spiaggia di Ladispoli il 3 ottobre del 2018. Quel giorno Alessandro Ognibene, kitesurfer di 53 anni, rimase gravemente ferito dopo il passaggio di un elicottero militare durante un’esercitazione. Lorenzi ha testimoniato in tribunale a Civitavecchia, nell’udienza di venerdì scorso, come spiega Il Messaggero.
La testimonianza del pescatore romano era già stata rilasciata agli uomini della Capitaneria di porto di Civitavecchia e Ladispoli che hanno condotto le attività investigative. Si tratta di un racconto che potrebbe rivelarsi fondamentale nell’ambito del processo giudiziario. Imputati per lesioni colpose sono due piloti e un ammiraglio della Marina a capo dell’addestramento interforze Nato. Lorenzi era a Torre Flavia per trascorrere un po’ di tempo sull’arenile e pescare.
In aula era presente anche il vigilantes Andrea Piazzai che non avrebbe assistito all’incidente. Ma anche lui non ha dubbi in merito alla presenza degli elicotteri a bassa quota.
I fatti
I velivoli in questione erano dei potenti Chinook. Uno di questi, poco prima delle 15, avrebbe risucchiato Ognibene entrato in acqua per praticare il kite. Un vortice, creato dalla doppia elica del Boeing CH-47 Chinook, ha aspirato in aria lo sportivo per almeno dieci metri. Poi lo ha letteralmente scaraventato sulla sabbia. L’impatto ha causato al kitesurfer lesioni gravi su tutto il corpo. Sul porto è giunta l’eliambulanza che lo ha trasportato in codice rosso all’ospedale Policlinico Gemelli.
Un altro testimone, Santino Esigibili, ha fornito anche delle immagini fotografiche relative agli elicotteri in sorvolo a Ladispoli. Quest’ultimo ha ribadito come in quella giornata non ci fosse vento. Dalle foto si vede in effetti il mare piatto.
La prossima udienza si terrà il 13 gennaio e sarà chiamato come teste un impiegato comunale di Ladispoli presente sulla spiaggia. Tra i testimoni anche il sindaco di Ladispoli, Alessandro Grando. “Sono soddisfatto dell’ultima udienza che si è svolta parla Alessandro Ognibene che ancora oggi sente dolori e fastidi più o meno il racconto dei testimoni è stato piuttosto uniforme. Ho fiducia nella giustizia e vedremo quel che accadrà nelle prossime tappe“.
La vicenda non ha precedenti in Italia: aperte inchieste dalla procura ordinaria, militare e della Nato. Anche il ministero della Difesa aveva annunciato l’avvio di una indagine. L’operazione, denominata Notte scura 2018, fece scalpore. Inoltre, non vennero mai trasmesse alla magistratura le registrazioni delle conversazioni dei militari degli altri elicotteri.