Il lancio di Artemis 1, la missione della NASA senza equipaggio verso la Luna, è attualmente in programma per il 16 novembre, dopo diversi tentativi rinviati a causa di problemi tecnici o meteorologici (per ultimo l’uragano Nicole). Dopo il passaggio della tempesta, resta confermata la nuova data e tutto il mondo dell’astronomia ha gli occhi puntati sul Kennedy Space Center della NASA a Cape Canaveral, in Florida.
Seguirà l’evento anche il Virtual Telescope Project, un servizio avanzato fornito dall’Osservatorio Astronomico Bellatrix in Italia e gestito da Gianluca Masi, astrofisico e divulgatore scientifico. “Ora che è stata resa nota la prossima finestra di lancio di Artemis I (16 novembre), il Virtual Telescope ha riprogrammato questo incredibile evento online, a partecipazione libera”, comunica Masi sui social.
“Tra le migliaia di iniziative online per seguire il lancio di Artemis I attraverso le immagini della NASA, il Virtual Telescope Project ha deciso di tentare un’impresa senza precedenti, per offrire alla comunità internazionale un’esperienza unica: l’osservazione online e in diretta, al telescopio, del veicolo spaziale Orion in volo verso la Luna. “Tentare” è la parola giusta: la sfida che ci siamo posti è molto complessa e difficile, ma il Virtual Telescope Project è abituato a cimentarsi in imprese straordinarie, così ho pensato di provarci. Ci riusciremo? Magari sì, più probabilmente no (moltissime le variabili in gioco)”, scrive Masi.
“Ma non è forse vero che le avventure davvero leggendarie sono proprio quelle in cui si raggiunge l’obiettivo contro ogni pronostico? E poi, se ci cimentassimo in imprese dall’esito certo, esse sarebbero davvero, appunto, delle “imprese”? Noi ce la metteremo tutta. Se vorrete essere con noi in questo straordinario tentativo, allora non prendete impegni per il 17 novembre 2022, alle ore 04:30. Data e orario dipendono intanto dall’effettivo lancio di Artemis I all’inizio della finestra programmata: cercheremo di adeguarci, nei limiti del possibile, a variazioni e ritardi”, conclude Gianluca Masi.