Prosegue in Piemonte un autunno avaro di pioggia e molto caldo, “l’ennesima stagione anomala di questa annata 2022. Le piogge cadute in regione negli ultimi 31 giorni sono state circa 63 mm che rappresentano un deficit negativo complessivo sul bacino del Po chiuso alla confluenza col Ticino pari al circa il 40%“: sono i dati pubblicati da Arpa Piemonte.
Piogge scarse
Le uniche due giornate in cui la precipitazione media caduta in Piemonte ha superato i 5 mm, sono stati il 9 e il 21 ottobre, ma solo nel primo caso le piogge hanno interessato con valori significativi l’intero territorio regionale, mentre nel secondo caso gli eventi molto intensi si sono concentrati essenzialmente sul Verbano e nella zona del lago Maggiore, precisano gli esperti di Arpa regionale.
Ad ottobre le anomalie percentuali negative più significative si sono osservate sul settore meridionale della regione e si sono attestate tra l’80 e il 90%. Situazione un po’ meno pesante nella parte centrale della regione (-40/-60 %) e soprattutto sulle Alpi dove il deficit è risultato un po’ più contenuto, seppur ancora importante considerato che ottobre, in quelle zone, è il 2° o 3° mese più piovoso dell’anno.
La precipitazione media totale registrata da inizio anno sul bacino alla testata del Po è ancora ben al di sotto della norma del trentennio di riferimento 91-20 (al di sotto del 5° percentile) con uno scarto totale negativo a fine ottobre pari al 43%. I 468 mm registrati finora rappresentano la pioggia cumulata media che solitamente si osserva nel bacino a fine giugno.
Solamente la combinazione di un novembre eccezionale (ad esempio nel 2014 con 373 mm di precipitazione registrata e uno scarto positivo di 241 mm) con un dicembre altrettanto estremo (ad esempio il 2008 con 172 mm di precipitazione, scarto positivo di 115 mm) potrebbe sanare il deficit pluviometrico fin qui accumulato nel corso del 2022, sottolineano gli esperti Arpa.
Gli indici di anomalia della precipitazione – SPI a 3,6 e 12 mesi – illustrano la situazione inserendola in un contesto storico: se alla scala dei 3 mesi la regione risulta divisa tra est (condizioni di siccità tra moderata) ed ovest (condizioni di normalità ma tendente al secco), le scale a 6 mesi e soprattutto a 12 mesi (anomalia dell’ultimo anno) danno il quadro di un contesto di stress idrico ancora presente, soprattutto nella scala più lunga dove gran parte della regione è ancora in condizioni di siccità estrema.
Temperature record
Non solo scarsità d’acqua ma anche e soprattutto temperature da record visto che ottobre 2022 è risultato il mese di ottobre più caldo dal 1958, anno di partenza della disponibilità dei dati di temperatura da parte di ARPA Piemonte.
Lo scostamento dalla media climatica del periodo 1991-2020 è stato addirittura di circa 3.6°C, tanto che ottobre 2022 è nettamente al primo posto nella classifica storica; quest’ultimo mese ha fatto registrare infatti una temperatura media di circa 13.9°C, distanziando di circa 1°C ottobre 2001 e 1.5° ottobre 2017.
Da notare come tutti e 31 i giorni di ottobre abbiano fatto registrare una temperatura media giornaliera superiore alla rispettiva norma climatica del trentennio 1991-2020 e che il 29, 30 e 31 rappresentino (mediamente) il fine mese più caldo degli ultimi 65 anni.
Nonostante la marcata anomalia positiva non si sono verificati primati di temperatura massima per il mese in esame e non sono stati superati i 30°C come avvenuto in anni precedenti: il valore più elevato di temperatura del mese è stato registrato a Pietrastretta (TO) il 2 ottobre e a Sezzadio (AL) il 3 ottobre con 27.8°C.
I corsi d’acqua
Anche le precipitazioni di ottobre, di norma uno dei mesi più piovosi dell’anno, non sono state sufficienti a migliorare la situazione delle portate dei corsi d’acqua, che continuano ad essere critiche e presentano importanti scostamenti negativi rispetto alla media storica di riferimento. Lungo l’asta del Po rispetto al mese scorso la situazione presenta ancora rilevanti scarti negativi, più marcati nel tratto a monte di Torino.
Il lago Maggiore, nel mese di ottobre, ha registrato un incremento dei livelli idrometrici anche grazie alle precipitazioni più consistenti nel Ticino Svizzero; attualmente il lago presenta un volume invasato disponibile di poco superiore al 50%.
Per i bacini artificiali la capacità di invaso, alla data del 31 ottobre, risulta pari a 118 milioni di mc, corrispondente al 30% del valore massimo teorico complessivo.
Per ulteriori informazioni ed approfondimenti consultare il Bollettino Idrologico mensile.