Moria di pesci a Chivasso: esclusa presenza di inquinanti chimici

Sono morti per asfissia i pesci trovati a migliaia nel parco Sabbiunè, a Chivasso: la causa è la carenza di ossigeno
MeteoWeb

Risolto il mistero della moria di pesci a Chivasso. Le prime analisi dei campioni d’acqua prelevati nel parco Sabbiunè non hanno evidenziato la presenza di alcun inquinante chimico. Gli esami sono stati effettuati nei laboratori di Arpa Piemonte. Non è dunque quella la causa dell’elevata densità di pesci osservata negli ultimi giorni nel tratto finale del rio Orchetto.

L’unico parametro nell’acqua diverso dal corso del Po, distante poche decine di metri, è l’ossigeno disciolto. Trovate anche ammonica, prodotta dal metabolismo dei pesci intrappolati.

E’ stata evidenziata una drastica diminuzione di ossigeno nelle acque del rio. Questo ha causato la moria per asfissia dei pesci. L’assenza di ossigeno è a sua volta dovuta all’elevato consumo da parte dei pesci che sono intrappolati nel canale. Quest’ultimo funziona da pozza di svernamento pre-invernale. Si tratta di un luogo nel quale tinche, pescigatto e carpe trovano rifugio grazie ad una temperatura lievemente superiore a quella del fiume.

Foto Ansa

Domani ittiologi e personale della Città Metropolitana di Torino, del Comune di Chivasso e dell’Arpa, tenteranno di riportare nel fiume i pesci. In seguito posizioneranno una rete e chiuderanno l’accesso al tratto finale del rio Orchetto.

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