Ponte sullo Stretto, Curcio: “sismicità non è un problema, si può fare in modo assolutamente sicuro”

Il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio: "il Ponte sullo Stretto tecnicamente si può fare in modo adeguato e sicuro, la sismicità dell'area non rappresenta un problema. Le questioni sono altre, e dipendono tutte dalle scelte politiche"
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Il Capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, ha presentato stamani a Reggio Calabria la più grande esercitazione antisismica della storia d’Italia che si svolgerà domani nello Stretto di Messina dove verranno simulati gli effetti di un terremoto di magnitudo 6.0 e di un conseguente maremoto. A margine della presentazione, Curcio ha risposto alle domande dei giornalisti che hanno posto la questione del Ponte sullo Stretto.

In modo molto limpido, il Capo della Protezione Civile ha smentito le preoccupazioni tecniche legate alla sismicità dell’area, chiarendo che oggi esistono tutte le tecnologie per realizzare il Ponte sullo Stretto senza alcun rischio sismico o di altra natura tecnica. “Noi come sistema di protezione civile – ha detto Curcioprendiamo atto che quando – ed è una decisione politica – si volesse fare il Ponte sullo Stretto, le soluzioni tecnologiche esistono. Non legherei la scelta ad un problema di sismicità che oggi tecnologicamente è superabile. Sono altre le questioni che devono essere affrontate nelle sedi opportune, io credo che qualora ci fosse un’opera di quel tipo sarebbe – se realizzata in questi anni – sicuramente tecnologicamente adeguata, e chiaramente verrebbe inserita in modo opportuno anche nell’ambito della pianificazione di protezione civile, però questo non è un tema da pro e contro, noi facciamo le cose con le attività e le strutture che ci sono. Se si fanno strutture nuove siamo certi che le strutture vengono fatte con tutti i requisiti di sicurezza“.

Curcio sostiene quella che è una banalità, basti pensare ai grandi ponti sospesi che sono in piedi da decenni nelle zone più sismiche del mondo, dalla Turchia al Giappone fino alla California, ma continuano oggi a circolare bufale e fake news sull’impossibilità tecnica di costruire il Ponte per motivi sismici e tettonici ed è doveroso ribadire la verità ad ogni occasione possibile. Il Ponte, quindi, non un problema per la sismicità della zona ma una risorsa per la prevenzione e la protezione dai fenomeni calamitosi. Nel corso della presentazione dell’esercitazione di domani, infatti, più volte è stata sottolineata la necessità di “resilienza” del territorio dello Stretto, che è ad altissimo rischio sismico ma si trova in un’area molto periferica rispetto al resto d’Italia e d’Europa, e quindi non essendo ben collegato non potrebbe usufruire di soccorsi immediati in caso di calamità. L’assenza del Ponte sullo Stretto ha pesato anche nell’organizzazione dell’esercitazione, che non può essere materialmente congiunta tra le due sponde dello Stretto proprio per la mancanza di un collegamento stabile. Con il Ponte, invece, ci potrebbe essere maggior interconnessione per i soccorsi con le colonne mobili che si potrebbero spostare tra Calabria e Sicilia più rapidamente e fornire assistenza alla popolazione colpita. Non si tratta, quindi, di un’opera pericolosa per il rischio sismico ma di una fondamentale risorsa infrastrutturale valida, oltre che per mille altri motivi, anche per limitare gli effetti dei futuri terremoti garantendo migliori collegamenti.

Nel corso dell’incontro, il presidente della Regione Sicilia Renato Schifani ha ricordato che “a giorni ci incontreremo con Occhiuto e Salvini per discutere di un’opera strategica per il nostro territorio quale è il Ponte sullo Stretto, fondamentale per un’economia sempre più globale e interconnessa in cui il trasporto delle merci assume un ruolo fondamentale per i territori”. Il nuovo Governo, infatti, ha inserito la realizzazione del Ponte sullo Stretto nel programma elettorale e in pochi giorni ha già riavviato l’iter burocratico per la realizzazione dell’opera.

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