“Il ponte sullo Stretto lancerebbe finalmente di nuovo l’industria italiana a livello mondiale, sul settore edile delle costruzioni dove siamo stati per tanti decenni leader, dove purtroppo iniziamo a perdere terreno“. Lo ha dichiarato oggi Edoardo Rixi, vice ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, arrivando all’evento Direzione Nord. “Credo che il ponte sullo Stretto sia una grande sfida e un grande Paese deve accettare le grandi sfide – ha aggiunto – purtroppo quando sono stati fermati i cantieri è stato fatto un grandissimo errore perché ha bloccato lo sviluppo del Mezzogiorno soprattutto delle reti infrastrutturali e ormai il nostro Paese non è in grado di andare con un treno tirato solo da un paio di locomotive che sono il Nord-Est e il Nord-Ovest. Abbiamo bisogno di avere un treno che sia moderno, che abbia più locomotori, quindi bisogna iniziare a fare in modo che anche quelle regioni che per tanti anni hanno faticato nel nostro Paese – ha concluso Rixi – possano diventare regioni appetibili agli investimenti e per questo hanno necessità di infrastrutturazioni importanti“.
A tal proposito Rixi ha anticipato che sono previsti investimenti anche per il porto di Gioia Tauro: “È evidente che quello scalo può generare un indotto soprattutto in aree che oggi hanno importanti difficoltà dal punto di vista industriale, se saprà avere un’accessibilità sia ferroviaria sia stradale e soprattutto se sarà sinergico rispetto alle altre realtà del Paese“, ha concluso. Stasera nel Consiglio dei Ministri in programma per le 20:30 dovrebbe essere riattivata la Società Stretto di Messina Spa, concessionaria dello Stato per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, posta in liquidazione dal governo Monti nel 2013 dopo lo stop ai lavori che a Cannitello (Villa San Giovanni) erano già iniziati.