La Russia: “niente gas e petrolio a chi mette price cap”. Lo schiaffo di Spagna e Polonia all’Ue

Inapplicabile, inefficace, rischia di far aumentare prezzi: queste le obiezioni di Polonia e Spagna contro la proposta dell’Ue sul price cap al gas
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La Polonia è uno dei 15 Stati membri, tra cui l’Italia, che più stanno spingendo per decidere un tetto al prezzo (price cap) delle importazioni di gas nell’Ue. 15 Stati membri che non sono per niente soddisfatti dalla proposta formale presentata dalla Commissione europea, perché – sostengono – fissando un price cap troppo alto e condizioni per la sua attivazione che è molto difficile possano verificarsi tutte insieme, rende sostanzialmente impraticabile il meccanismo prospettato.  

Anna Moskwa, Ministro del Clima della Polonia, al suo arrivo al Consiglio Ue straordinario dell’Energia, questa mattina a Bruxelles, è stata durissima nei confronti della proposta della Commissione, e ha avvertito che la Polonia e gli altri Paesi favorevoli al price cap non hanno intenzione di approvare le altre proposte sul tavolo, se non verrà prima trovato un accordo su questo punto corrispondente alle loro aspettative. Nella proposta della Commissione europea, “in effetti non abbiamo visto un price cap per il gas; abbiamo visto un documento con delle spiegazioni sul fatto che sarebbe bene avere un price cap, ma il tetto al prezzo previsto dal documento non soddisfa nessun singolo Paese. Per noi è quasi uno scherzo“, ha detto Moskwa.  

Dopo tante discussioni e proposte scritte presentate dagli Stati membri, ci aspettiamo – ha continuato il Ministro polacco – una vera discussione oggi e decisioni nelle prossime riunioni del Consiglio, speriamo non solo prima di Natale, ma nei prossimi giorni. Noi siamo pronti a venire qui in qualsiasi momento per discutere tanto quanto sarà necessario per votare una proposta, per trovare un compromesso, ma abbiamo bisogno di un tetto al prezzo del gas”.  

Non abbiamo bisogno di decisioni oggi – ha sottolineato Moskwa – riguardo alle procedure di autorizzazione” da accelerare per le energie rinnovabili, “o sulla solidarietà” nella distribuzione del gas agli Stati membri. “In Polonia – ha ricordato – siamo già a 10 gradi sottozero: non abbiamo bisogno di discutere delle autorizzazioni o della solidarietà, ne possiamo parlare in primavera; ora siamo in inverno, abbiamo bisogno di parlare di tetto al prezzo del gas”, ha insistito il Ministro polacco. La proposta della Commissione descrive come funziona il mercato del gas, ma “noi abbiamo bisogno di un cambiamento che rispetti le attese” sul prezzo del gas, “non di discutere la situazione esistente”, ha concluso. 

Ministro della Spagna: “proposta sul price cap scherzo di cattivo gusto” 

Come la Polonia, anche la Spagna, tramite le parole del Ministro della Transizione Ecologica e Vicepremier Teresa Ribera Rodriguez, è durissima contro la proposta dell’Ue sul price cap. La proposta “sembra uno scherzo di cattivo gusto da parte dell’esecutivo comunitario”. È “inapplicabile“, “inefficace” ed “estranea” alle finalità elencate dal Consiglio europeo. Non solo: l’esecutivo Ue è “lento” nel rispondere alle richieste del Consiglio, cosa che “preoccupa” non pochi Stati membri. Sono queste le parole di Ribera Rodriguez, arrivando al Consiglio Energia straordinario a Bruxelles. 

“Avremo una riunione del Consiglio intensa – afferma – la presidenza propone tre testi, uno che intende rafforzare la solidarietà con i Paesi che potrebbero avere maggiori difficoltà, anche forzando l’apporto di risorse da parte nostra, noi che abbiamo la capacità di risolvere le loro difficoltà; un secondo testo sui modi per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili. Questi due testi sono presentati dalla presidenza del Consiglio per l’adozione e c’è un terzo testo reso pubblico dalla Commissione su come limitare l’aumento del prezzo del gas”. “Ci sembra – continua – che i tre testi siano strettamente collegati: sarebbe enormemente squilibrato sostenere politicamente e adottare oggi le proposte presentate dal Consiglio su come accelerare sulla diffusione delle energie rinnovabili e su come rafforzare la solidarietà con coloro che ne hanno bisogno, lasciando nel vuoto una proposta avanzata dalla Commissione che chiaramente ci sembra assolutamente inapplicabile, inefficace ed estranea alle finalità e alle reiterate richieste del Consiglio Energia e del Consiglio Europeo“. 

Per Ribera Rodriguez, la proposta “può generare l’effetto opposto a quello auspicato“, vale a dire che “favorirà un aumento dei prezzi del gas, piuttosto che un contenimento dei prezzi del gas. Rispetto alle due proposte che vengono presentate per l’adozione, a nostro avviso non è possibile adottarle se non sono nello stesso pacchetto, nello stesso giorno di quelli relativi al tetto sul prezzo del gas”. “Ci preoccupa – aggiunge – che il testo relativo alla regolazione della diffusione delle energie rinnovabili introduca una grande incertezza giuridica. Riteniamo che sia un testo confuso e squilibrato, che può portare a grandi contenziosi, sia da parte dei promotori delle rinnovabili che dei difensori dell’ambiente o del contesto locale. Quindi insisteremo sulla necessità di specificare a quali condizioni e in quale momento la procedura di autorizzazione può essere accelerata“. Per Ribera Rodriguez, “sarà un Consiglio Complicato in cui le posizioni nazionali sono divise. C’è un’ampia maggioranza di Stati membri che vede con grande preoccupazione la lentezza con cui la Commissione sta reagendo al mandato che ha ricevuto dal Consiglio europeo e dal Consiglio Energia”, conclude.  

Svezia: “no intesa su solidarietà se il price cap entra nel dibattito”  

È possibile che nel Consiglio Energia straordinario “raggiungeremo un accordo” sui testi relativi alla solidarietà energetica e all’accelerazione delle autorizzazioni per gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, “a meno che il meccanismo di correzione del mercato sia parte della discussione. Dovremo vedere”. Lo dice il Segretario di Stato all’Energia svedese Daniel Liljeberg, a margine della riunione a Bruxelles.  

Cremlino: “stop a greggio e gas per chi aderisce al price cap” 

Su istruzioni del Presidente Vladimir Putin, la Russia non fornirà più petrolio e gas ai Paesi che aderiranno al price cap. Lo ha fatto sapere il Cremlino, citato dalla Tass. 

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