Il pm del Tribunale di Rieti ha chiesto il rinvio a giudizio per quattro persone, ex-beneficiari del Contributo di Autonoma Sistemazione (Cas), la misura varata al momento della tragedia del Terremoto che nell’estate del 2016 ha squassato il Centro Italia per fornire supporto economico a quanti, avendo trovato autonomamente un alloggio alternativo all’abitazione distrutta o danneggiata dal sisma, non avessero fatto richiesta della “casetta“. Si tratta, di fatto, dell’avvio di un primo processo a riguardo, che potrebbe allargarsi ulteriormente.
Le accuse formulate dalla procura reatina, per tutto, sono quelle di falsa attestazione o falsa dichiarazione davanti a un pubblico ufficiale, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, comportamenti o artifici, atti a sorprendere l’altrui buona fede e falso ideologico in atto pubblico, mediante induzione in errore del pubblico ufficiale.
Sul procedimento in essere, il Comune di Amatrice, in qualità di “persona offesa dai reati“, si è costituito parte civile, sia per danno patrimoniale che per danno d’immagine. “E questo è solo l’inizio. La nostra è un’operazione-verità, un’operazione-trasparenza – ha dichiarato il sindaco di Amatrice, Giorgio Cortellesi – che rientra nelle nostre politiche di ricostruzione oltre che fisica, anche e soprattutto morale, sociale, culturale. Un conto è il legittimo diritto di una popolazione che ha sofferto come la nostra a usufruire di aiuti, sostegni per continuare a vivere e ripartire, un conto è violare le leggi, a discapito di altri cittadini, rischiando di dare un’immagine sbagliata di Amatrice“.