Terremoto nelle Marche: ancora controlli in corso, edifici interdetti a Fano

Non si registrano altri danni dopo la forte scossa di terremoto che nei giorni scorsi ha colpito le Marche, ma proseguono i controlli
MeteoWeb

Nel pomeriggio, ad Ancona, il senatore Antonio De Poli ha incontrato il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli. De Poli e Acquaroli si sono confrontati sulle attuali emergenze, “a partire dall’eccezionale bomba d’acqua del 15 settembre che, vista l’eccezionalità e l’imprevedibilità, si può considerare, a tutti gli effetti, uno tsunami che ha causato devastazione mettendo in ginocchio il territorio“.

Nel corso dell’incontro De Poli e Acquaroli hanno fatto il punto anche sul terremoto che ha interessato la regione. Secondo De Poli “si ritiene oggi necessario un intervento strategico da parte del Governo, con risorse economiche e sostegni adeguati per ripristinare le infrastrutture, la viabilità dei territori e indennizzare cittadini famiglie e imprese delle zone colpite“. In questo contesto è stata condivisa l’importanza delle risorse per la messa in sicurezza del territorio, a partire dalla Valle del Misa, e al tempo stesso dell’adozione di procedure veloci per la cantierabilità delle opere, analogamente a quanto è avvenuto con il Ponte Morandi in Liguria.

Acquaroli, “non si registrano nuovi gravi danni”

Proseguono i rilievi a seguito delle scosse che hanno colpito il largo della costa marchigiana, ma la situazione al momento resta sotto controllo”. Lo dichiara il presidente della giunta regionale delle Marche Francesco Acquaroli dopo la riunione odierna del Centro operativo regionale ad Ancona che “rimarrà comunque aperto anche nei prossimi giorni” dopo le forte scosse sismiche del 9 novembre scorso e lo ‘sciame’ che sta ancora proseguendo con un numero di scosse più basso e di minore intensità: rispetto alle 50 superiori a 2.0 di ieri, oggi ce ne sono state una decina con la più altra di 3.0 alle 6.47.

In ogni caso, sottolinea il presidente, “non si registrano nuovi danni gravi e sono tutte sistemate le pochissime famiglie che sono state evacuate dalle loro abitazioni in via precauzionale. I sopralluoghi effettuati finora rilevano alcuni danni relativi ad edifici pubblici e privati. Gli accertamenti procederanno nei prossimi giorni per avere un quadro più definito ma fortunatamente non si sono registrate particolari situazioni gravose. Abbiamo chiesto ai Comuni di farci pervenire un elenco dei danni riscontrati e una stima iniziale delle necessità, in modo da avere un quadro chiaro: ci vorrà ancora qualche giorno. Resta sempre alta l’allerta”.

Terremoto: a Fano interdetti due edifici, ospedale senza degenti

Prosegue l’attività dei Vigili del fuoco, per verifiche di stabilità e sopralluoghi tecnici su edifici e strutture nelle Marche, in particolare nelle province di Ancona e Pesaro dove sono stati compiuti oltre 400 interventi dopo le forti scosse del 9 novembre e il successivo sciame sismico. Oggi, fanno sapere i vigili del fuoco, sono tre sono gli edifici resi inagibili: “uno in Ancona in via Circonvallazione 44, gli altri due fanno parte di alcuni padiglioni dell’ospedale di Fano dove è stato interdetto l’accesso“. Da quanto si apprende dai Vvf, però, questi edifici, che fanno parte della struttura ospedaliera, non ospitano degenti e quindi non ci sarebbe stato bisogno di evacuare alcun paziente.

Ancona la più colpita tra le città vicine all’epicentro

Quello che sta emergendo con il passare delle ore è che, probabilmente, il fenomeno sismico ha colpito più duramente la città di Ancona, rispetto anche a territori e comuni geograficamente più vicini all’epicentro“. Lo ha detto la sindaca del capoluogo regionale, Valeria Mancinelli. “Dai primi dati che informalmente stanno arrivando dai vigili del fuoco, il numero delle richieste di sopralluogo sugli edifici privati di Ancona e’ di circa 8 volte superiore a quello registrato nel comune di Pesaro – ha aggiunto -. E’ chiaro che possono avere esiti diversi, ma se qualcuno fa richiesta vuol dire che un sintomo più o meno grave c’è“.

Secondo Mancinelli, “questa forte disparità di richieste“, conseguenza “delle dinamiche tipiche del sisma, per la dimensione, per il tipo di sottosuolo“, è un indicatore “del fatto che ad Ancona il Terremoto ha colpito ancora più forte“. Per soddisfare in tempi rapidi le richieste di verifiche sugli edifici privati, la sindaca teme che i vigili del fuoco non bastino e a quel punto serviranno dei verificatori.

Condividi