Tragedia a Monopoli, in provincia di Bari: un bambino di soli due mesi è stato trovato morto nella culla. La madre si è accorta che il piccolo non respirava più e ha subito allertato il 118. I medici hanno tentato di rianimare il bimbo in qualsiasi modo: hanno utilizzato defibrillatore, adrenalina e anche un’infusione intraossea. Purtroppo, però, non c’è stato nulla da fare: inutile anche il trasporto al pronto soccorso dell’ospedale “San Giacomo”.
Le cause della morte del piccolo sono in fase di accertamento: l’ipotesi più probabile è quella della morte in culla (SIDS). Per indagare sulle cause del decesso, la salma è stata trasferita all’ospedale Di Venere di Bari e dopo 24 ore è stata restituita alla famiglia.
La SIDS (Sudden Infant Death Syndrome o morte improvvisa del lattante) è la morte improvvisa e inspiegabile di un bambino al di sotto dell’anno di età. È più frequente tra uno e cinque mesi di età e rappresenta una delle cause principali di morte nel primo anno di vita.
Cos’è la SIDS
La “Sindrome della morte in culla“, definita SIDS (Sudden Infant Death Syndrome), è chiamata anche “morte bianca”: in alcuni casi, il neonato, apparentemente sano, senza alcun segno di malattia, durante il sonno, sia di giorno che di notte, sia in culla che nel passeggino, smette improvvisamente di respirare. La SIDS rappresenta nei paesi occidentali la forma più comune di morte nei bambini, in età compresa tra 1 e 12 mesi, con un’incidenza maggiore nel periodo tra i 2 e i 4 mesi.
Sebbene le cause non siano note, sono state però evidenziate delle correlazioni con alcune situazioni, sulla base delle quali sono stati individuati alcuni comportamenti in grado di ridurne sensibilmente l’incidenza. L’adozione di queste semplici regole, nei paesi in cui sono state diffuse attraverso campagne di informazione di massa, ha portato alla riduzione dell’incidenza della SIDS:
- il bambino deve essere messo a dormire in posizione supina (a pancia in su) sin dai primi giorni di vita; dovrebbe inoltre dormire in culla o nel lettino, meglio se nella stanza dei genitori
- l’ambiente non deve mai essere eccessivamente caldo. La temperatura ambientale dovrebbe essere infatti mantenuta attorno ai 20 gradi. Da evitare anche l’eccesso di vestiti e di coperte pesanti che possono far sudare eccessivamente il piccolo
- il materasso deve essere della misura esatta della culla/lettino e non eccessivamente soffice. Va evitato di far dormire il bambino sopra divani (anche per il pericolo di cadute), cuscini imbottiti, trapunte o comunque avendo vicino oggetti soffici quali giocattoli di peluche o paracolpi per evitare anche il pericolo dell’ingestione di corpi estranei
- il bambino deve essere sistemato con i piedi che toccano il fondo della culla o del lettino in modo che non possa scivolare sotto le coperte; va evitato l’uso del cuscino
- la condivisione del letto dei genitori (bed sharing) è da evitare
- l’ambiente deve essere libero da fumi, quindi non si deve fumare e soprattutto bisogna evitare che altri fumino in casa
- l’uso del succhiotto durante il sonno, raccomandato in alcuni paesi, può avere un effetto protettivo, in ogni caso va proposto dopo il mese di vita (per non interferire con l’inizio dell’allattamento al seno) e sospeso possibilmente entro l’anno di vita (per evitare che disturbi il buon sviluppo dei denti).