Casamicciola, ora il problema è smaltire 50mila tonnellate di fango

Il fango, ben 50mila tonnellate, che si è riversato su Casamicciola, potrebbe finire in mare: se ne valuta l'uso per il ripascimento delle spiagge
MeteoWeb

Ora che la prima fase dell’emergenza post alluvione a Casamicciola è stata superato, si pensa al ritorno alla normalità. Il primo step è la difficile rimozione della valanga di fango e detriti scesa dal monte Epomeo che si è fatta strada nel cuore del paese finendo la sua corsa in mare. Secondo alcune stime si tratta di 50 mila tonnellate di terra franati. Il fango ha invaso case, strade, negozi, alberghi che andranno rimossi ma sul cui smaltimento non si è ancora presa una decisione definitiva.

Negli ultimi giorni si sta pensando ad un riutilizzo virtuoso dei vari materiali di cui è composta la frana sull’isola. Con una caratterizzazione ad hoc (da ottenere con apposite ordinanze degli enti competenti) si ipotizza di utilizzare il fango per il ripascimento degli arenili isolani. Questi sono ormai da anni soggetti a forte erosione. Rocce ed alberi potrebbero invece essere riciclati per usi edilizi in modo che resterebbero così da smaltire in discarica solo i rifiuti veri e propri. Tra questi, le decine di automobili travolte e distrutte dalla furia della frana. Tra le ipotesi, non si esclude la possibilità di scaricare in mare la maggior parte del fango, in un sito a molte miglia dalla costa e che presenti caratteristiche idonee per non arrecare danni all’ecosistema marino.

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