Ciao Darwin, concorrente resta paralizzato: tutti assolti

Il concorrente è rimasto tetraplegico durante la trasmissione Ciao Darwin, ma il giudice ha assolto tutti gli imputati con la formula perché il fatto non sussiste
MeteoWeb

Gabriele Marchetti restò paralizzato mentre correva sui rulli durante la trasmissione ‘Ciao Darwin’. Ora, il tribunale ha deciso di assolvere i 4 imputati. A doversi esprimere è stato il tribunale monocratico di Roma. Le quattro persone sono finite a processo in seguito al ferimento di un concorrente della trasmissione ‘Ciao Darwin‘ avvenuto il 17 aprile del 2019.

Marchetti, 54 anni all’epoca dei fatti, cadde durante il gioco dei rulli riportando gravi ferite e rimanendo tetraplegico. Il giudice, al termine della camera di consiglio, ha fatto cadere le accuse nei confronti degli imputati “perché il fatto non sussiste“. E’ stata anche accolta un’eccezione presentata dai difensori. A processo, tra gli altri, due rappresentati della società Rti, produttrice della trasmissione che andava in onda su Canale 5.

I fatti: l’incidente a Ciao Darwin

Saltando tra i rulli Marchetti perse l’equilibrio e a causa della superficie scivolosa, resa tale per rendere difficoltosa la prova, cadde nell’intercapedine tra i due elementi. Il concorrente precipitò in una vasca con dell’acqua, profonda però solo poco più di un metro. Non sufficiente, dunque, “a garantire la possibile caduta in sicurezza“, scrive l’accusa. La gravità fu subito evidente: Marchetti subì lo schiacciamento di due vertebre, con una lesione al midollo che compresse il torace.  Fin da subito trovò difficoltà a respirare. I medici lo sottoposero ad un delicato intervento chirurgico. A causa delle lesioni, però, restò paralizzato “agli arti superiori ed inferiori“.​

La vicenda giudiziaria

A marzo la Procura aveva ottenuto il rinvio a giudizio per le accuse, a seconda delle posizioni, di lesioni personali gravissime e violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro. Il gup aveva mandato a processo Sandro Costa e Massimo Porta, di Rti, Massimiliano Martinelli, dirigente della società che si è occupata dell’attrezzatura, difeso in giudizio dagli avvocati Paolo Stella e Mattia Aprea, e Giuliano Giovannotti della società che aveva il compito di selezionare i concorrenti della trasmissione. Ora sono stati tutti assolti.

Condividi