Il più forte ciclone artico mai osservato ha avuto effetti anche sulla perdita di ghiaccio marino

"E' stata una tempesta mostruosa, i modelli non avevano stimato perdite di ghiaccio marino così ingenti"
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Secondo una ricerca pubblicata sul Journal of Geophysical Research-Atmospheres, condotto da un team dell’Università di Washington e dell’Università dell’Alaska Fairbanks, l’impatto sul ghiaccio marino provocato dal più forte ciclone artico mai osservato è stato ampiamente sottovalutato, anche se la tempesta era stata correttamente prevista.

Gli esperti, guidati da Ed Blanchard-Wrigglesworth, hanno esaminato l’evento climatico verificatosi a gennaio 2022 nel Nord/Est della Groenlandia: correttamente previsto dai modelli previsionali, il ciclone ha causato una perdita di ghiaccio marino circa doppia rispetto alle stime effettuate.

In sei giorni abbiamo rilevato il più grande cambiamento dal 1979, con un’area persa del 30% superiore rispetto al record precedente,” ha sottolineato Blanchard-Wrigglesworth.

E’ stata una tempesta mostruosa, i modelli non avevano stimato perdite di ghiaccio marino così ingenti. L’inaspettato impatto registrato suggerisce che la capacità previsionale di questi meccanismi deve essere migliorata. Speriamo di monitorare future tempeste per individuare esattamente ciò che ha portato alla perdita di ghiaccio marino. Sebbene questa tempesta non sembri essere collegata al cambiamento climatico, l’aumento del mare aperto durante la fusione del ghiaccio favorisce la formazione di onde più grandi, che possono erodere le coste artiche più velocemente,” ha evidenziato Melinda Webster, dell’Universitàdell’Alaska Fairbanks.

Durante la tempesta si sono registrati cicloni artici e onde persistenti fino a 8 metri. Il satellite ICESat-2 della NASA ha mostrato che le onde si sono spinte fino a 100 km verso il centro della banchisa.

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