Clima, caffè a rischio: l’unica qualità che resiste è una delle meno gustose

A causa dei cambiamenti climatici il caffè, in particolare Arabica e Robusta, potrebbe scarseggiare: a riemergere sarà una qualità che in passato era stata messa da parte
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Il caffè Liberica potrebbe tornare in auge per aiutare a sostenere la produzione di fronte a un clima sempre più caldo. E’ quanto sostengono Aaron Davis e colleghi in un articolo di commento pubblicato su Nature Plants. La qualità Liberica è stata in passato la seconda specie più commercializzata, ma in seguito venne considerato un fallimento commerciale.

La domanda di caffè è in crescita, con esportazioni globali in aumento di circa il 75% negli ultimi 30 anni circa. La produzione di caffè attualmente si basa su due tipi, Arabica (Coffea arabica) e Robusta (Coffea canephora), che rappresentano rispettivamente il 55% e il 45% della produzione mondiale. Le recenti carenze nelle scorte di caffè rischiano di peggiorare a causa di eventi meteorologici estremi. La carenza, infatti, è esacerbata o direttamente causata dagli effetti della siccità nelle regioni di coltivazione delle piante.

Ramo fruttifero di caffè excelsa (Uganda).
Credit: Aaron Davis

Lo studio sul caffè

Gli autori dello studio suggeriscono che ci sono tre modi per adattare la coltivazione del caffè a un clima che cambia: spostare la produzione in aree dove il clima sta diventando più adatto alla coltivazione; adattare le pratiche di coltivazione; o sviluppare colture più adatte alle future condizioni climatiche. Secondo i ricercatori  il cambiamento del tipo di coltura è la strada più percorribile.

Il caffè Liberica (C. liberica), che durante l’ultima parte del XIX secolo è stato coltivato in modo estensivo perché era ad alto rendimento, resiste ai parassiti e alle malattie. E’ dunque in grado di crescere in luoghi più caldi e di pianura inadatti all’Arabica. All’inizio del XX secolo era caduto in disgrazia, a causa di incongruenze nella qualità e problemi relativi al sapore.

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Job Mweru Walubiri [Tecnico del caffè, Kyagalanyi Coffee Ltd.] ispeziona l’essiccazione del caffè excelsa presso la fattoria di Nsobya Yusuf (Uganda).
Credit: Aaron Davis

Liberica più resistente di Arabica e Robusta

Le introduzioni e le selezioni iniziali di frutti e semi di Liberica erano difficili da elaborare (con conseguenti problemi di qualità del sapore). Questo ha causato il mancato apprezzamento da parte dei commercianti. Il declino della Liberica è stato sancito dall’introduzione del caffè Robusta all’inizio del XX secolo e dall’aumento del caffè Arabica.

Ora, oltre alla rinascita dell’interesse per la Liberica ‘tradizionale’, c’è stata anche una recente espansione del caffè excelsa (un tipo di Liberica) in Africa. Excelsa ha chicchi e frutti di dimensioni simili all’Arabica. Ma non solo. Produce un caffè delicato e morbido, di bassa acidità e amarezza, con all’incirca la stessa quantità di caffeina.

In un clima che cambia, la Liberica offre (come minimo) il potenziale per coltivare caffè commercialmente fattibile, e forse di maggior valore, in condizioni molto più calde (e ad altitudini inferiori) rispetto all’Arabica”. Questo “può offrire migliore resilienza climatica rispetto alla Robusta”, concludono gli autori.

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Dr Catherine Kiwuka [Coffee Researcher at NARO] con il caffè Liberica al Giardino Botanico di Entebbe (Uganda).
Credit: Aaron Davis
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