Covid, Schillaci: “netto calo dei casi, avremo vacanze serene”

Il ministro Schillaci si dice fiducioso: i casi di Covid diminuiscono e le vacanze natalizie non saranno compromesse, ma occorre prestare attenzione
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Secondo gli ultimi dati dell’Istituto superiore di sanita, c’è un calo importante nel numero di contagiati da Covid-19 e in questa settimana siamo scesi del 20% rispetto alla precedente, e poi la pressione sugli ospedali e le terapie intensive, che probabilmente è il fattore più importante da tenere in conto, è sempre rimasta sotto controllo. Quindi credo che dobbiamo guardare con fiducia avanti, senza trascurare nulla, ma penso che possiamo avere finalmente un periodo di vacanze sereno per tutti e credo che gli italiani ne abbiano davvero bisogno“. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a Domenica In.

Stiamo seguendo con attenzione la situazione e credo che dobbiamo continuare a proteggere le persone più fragili e gli anziani. Vediamo quello che succede, ma io – ha affermato Schillaci – sono ottimista sul fatto che comunque la parte più brutta l’abbiamo superata e guardo con ottimismo per il Covid al futuro“. Tuttavia, ha aggiunto, “siamo sempre pronti e qualora ci dovessero essere nuova necessità siamo pronti a intervenire, però credo che sul Covid forse finalmente possiamo appunto essere ottimisti“. Il punto, ha concluso, “è che ci dobbiamo abituare a convivere con il virus, l’importante è che questo non si tramuti nell’avere molte persone ricoverate in ospedale in terapie intensiva; questo è il vero punto, il risultato da ottenere e che stiamo già ottenendo“.

“Vaccinarsi e utilizzare la mascherina in caso di sintomi”

Lo strumento “più importante contro l’influenza è la vaccinazione, soprattutto per gli anziani e per i fragili, penso ai cardiopatici, a chi ha problemi polmonari o oncologici e agli immunodepressi”, ha sottolineato ancora Orazio Schillaci. “In determinate condizioni quando uno è sintomatico e va a trovare dei parenti, è bene portare sempre la mascherina se si ha una leggera sintomatologia. È il momento della responsabilità. Ciò è anche quello che il Covid ci ha insegnato, abbiamo imparato tanti accorgimenti, non li dobbiamo dimenticare, ci vuole responsabilità verso le persone più deboli”, ha aggiunto.

Quest’anno – ha spiegato Schillaci – abbiamo avuto un’incidenza dell’influenza molto importante anche con un anticipo stagionale rispetto a quello che avveniva in passato. Erano due anni, durante il Covid, che anche grazie all’uso delle mascherine l’influenza non si era presentata. Devo anche dire che nei giorni scorsi questo trend di numeri che crescevano ha rallentato, però lo strumento più importante è la vaccinazione“. Schillaci ha quindi ricordato che il ministero ha lanciato una campagna sia per la quarta dose di vaccinazione Covid sia per la vaccinazione antinfluenzale: “Le due vaccinazioni sono compatibili e si possono fare anche insieme nella stessa giornata“, ha sottolineato il ministro.

Influenza: “no al fai da te e rivolgersi a medici”

I medici di famiglia “sono presidi insostituibili e sono le prime persone cui rivolgersi: dobbiamo evitare assolutamente il fai da te. I medici sono quelli che conoscono meglio il paziente e più di altri possono indirizzare i pazienti verso le scelte giuste“. Schillaci ha sottolineato come siamo di fronte ad una “situazione complessa: veniamo da anni di finanziamenti bassi, ma la pandemia ha rimesso la salute al centro dell’attenzione. Gli operatori sanitari durante la pandemia si sono dimostrati straordinari ed encomiabili e credo – ha detto – che vadano valorizzati tutti, ma non solo da un punto di vista economico ma anche rendendo più attrattivo il Ssn, che per anni è stato uno dei migliori del mondo“.

Quanto all’incarico di ministro della Salute, “ho accettato subito; credo che si debba servire la nazione e non ho avuto dubbi nell’accettare. Magari – ha affermato Schillaci – tolgo qualcosa alla famiglia ma credo che tutti noi dobbiamo metterci al servizio dell’Italia“. Infine, tre doni che il ministro chiederebbe per le feste natalizie: “Il primo dono – ha risposto Schillaci – è che il Servizio sanitario nazionale fosse uguale per tutti, indipendentemente da dove si vive o dal titolo di studio e quanto guadagna; come secondo dono correi che tutti gli operatori sanitari fossero contenti e gratificati nel SSn e poi, come terzo dono, vorrei che la ricerca ci aiutasse a trovare farmaci innovativi per le malattie che oggi non riusciamo a curare“.

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