Un’impronta di neuroimaging, utile per prevedere l’intensità del desiderio di droga e cibo, è stata indagata in uno studio i cui risultati sono pubblicati su Nature Neuroscience.
I desideri indotti da stimoli legati alla droga o al cibo possono essere utilizzati per aiutare a prevedere l’uso di droghe e le ricadute. Ma non solo. Aiutano anche a controllare l’alimentazione malsana e l’aumento di peso. Tuttavia, la base neurale delle voglie negli esseri umani non è completamente compresa.
Lo studio
Leonie Koban, Tor Wager e Hedy Kober hanno identificato un neuromarcatore, o un indicatore biologico, che prevede l’intensità del desiderio di droga e cibo tra i consumatori di nicotina, alcol e cocaina insieme ai controlli abbinati. In 3 studi di risonanza magnetica funzionale i 99 partecipanti hanno visualizzato immagini di droghe e alimenti altamente appetibili. Tra le altre cose è stata mostrata loro una pila di golosi pancake. I soggetti sono stati indotti a considerare le conseguenze positive immediate del consumo dell’oggetto nella foto o le conseguenze negative del consumo ripetuto. Hanno anche valutato quanto desideravano ardentemente l’oggetto.
Gli autori della ricerca hanno quindi applicato l’apprendimento automatico ai dati di neuroimaging per identificare una firma del desiderio neurobiologico (NCS). Questa includeva diverse regioni del cervello la cui attività poteva essere utilizzata per prevedere livelli più alti o più bassi di desiderio.
La previsione del desiderio di droga e cibo
L’NCS ha avuto un’elevata precisione nel prevedere l’intensità del desiderio sia di droghe che di cibo. Inoltre, dalle risposte NCS registrate per i partecipanti ai segnali di droga e cibo, gli autori sono stati in grado di identificare i consumatori di droghe rispetto ai non consumatori. Gli autori hanno anche scoperto che le risposte NCS alle immagini del cibo hanno predetto l’intensità del desiderio di droghe e viceversa. Questo potrebbe suggerire che il desiderio di cibo e di droga condivida percorsi neurali.
L’identificazione della NCS offre nuovi margini di interventi clinici per il trattamento del craving, ovvero il desiderio incontrollabile di assumere una sostanza stupefacente o un particolare alimento.