“In Italia abbiamo il 18,6% di beni culturali a rischio frane e molti di più a rischio alluvioni: il 6,8% del totale dei beni culturali è in aree a pericolosità idraulica elevata, il 15,3% in aree a pericolosità idraulica media e il 19,4% nello scenario di pericolosità bassa“: lo ha dichiarato Rosario Santanastasio, Presidente Nazionale di Archeoclub d’Italia. “Gli eventi estremi sono in aumento e saranno sempre più frequenti. Bisogna ragionare su un Piano di Sviluppo del Paese che sia basato sulla capacità di adeguarsi e di conseguenza pianificare un futuro sostenibile a tutela del Patrimonio Culturale dell’Italia. E’ necessario farlo in ottica PNRR e di Piano di Adattamento Climatico. Ad esempio Archeoclub d’Italia, grazie ad alcune convenzioni firmate con gli enti preposti, sta mettendo a disposizione le proprie competenze, sviluppando progetti ed iniziative di comune interesse, predisponendo un programma informativo e formativo, attraverso l’organizzazione congiunta di workshop e seminari sui temi della tutela del patrimonio ambientale e culturale“.
“E’ necessaria una Protezione Civile per i Beni Culturali con il coinvolgimento sempre più attivo di volontari formati appartenenti alle associazioni culturali,” ha concluso Santanastasio.