Gli astronauti potrebbero seguire una dieta migliore e ottimizzata durante i voli spaziali che includa una maggiore varietà e quantità di frutta, verdura e pesce per migliorare la loro salute e le loro prestazioni rispetto al cibo standard dei voli spaziali: lo riporta uno studio pubblicato su Scientific Reports.
Sebbene condotti in una camera di simulazione di volo spaziale (con 16 individui), questi risultati potrebbero avere implicazioni per la salute degli astronauti e sulle decisioni relative alle priorità delle risorse alimentari durante i voli spaziali.
È noto che i voli spaziali di lunga durata hanno hanno conseguenze sulla salute umana e le dimensioni dei veicoli spaziali e altri vincoli limitano ciò che può essere portato nello Spazio. Il cibo che gli astronauti mangiano potrebbe avere il potenziale per mitigare alcuni cambiamenti negativi per la salute durante il volo spaziale, ma a sua volta il cibo può essere limitato dalla massa, dal volume, dalla durata di conservazione e dai requisiti di conservazione.
Grace Douglas e colleghi hanno studiato la differenza negli effetti di 2 diete su 16 individui (10 maschi e 6 femmine). Quattro persone hanno partecipato a ciascuna delle 4 missioni di 45 giorni in una camera chiusa sulla Terra (missioni Human Exploration Research Analog, HERA) progettata per simulare l’ambiente di volo spaziale confinato, oltre alla praticità di conservare diversi alimenti in queste condizioni.
Gli individui hanno seguito una dieta migliorata o una dieta standard. La dieta migliorata includeva un numero maggiore di porzioni e varietà di frutta e verdura, insieme a più pesce e fonti di acidi grassi Omega-3. La dieta standard del volo spaziale è attualmente utilizzata sulla Stazione Spaziale Internazionale e, sebbene soddisfi la maggior parte dei requisiti, gli autori propongono che potrebbe utilizzare più fonti di frutta e verdura e più fonti di acidi grassi Omega-3.
La dieta migliorata prevedeva più di 6 porzioni di frutta e verdura al giorno e da 2 a 3 porzioni di pesce a settimana, tra gli altri cibi sani. Tutti gli alimenti erano a lunga conservazione.
Per simulare le condizioni reali del volo spaziale, il cibo è stato conservato nella camera prima dell’inizio di ogni missione. Gli individui hanno fornito campioni di saliva, urina, sangue e feci e hanno completato compiti di valutazione cognitiva durante le missioni.
Gli autori hanno scoperto che gli individui che hanno seguito la dieta migliorata avevano livelli di colesterolo più bassi, livelli di cortisolo più bassi (suggerendo uno stress inferiore), maggiore velocità cognitiva, accuratezza e attenzione e un microbioma più stabile rispetto agli individui che hanno seguito la dieta standard.
Gli autori hanno concluso che una dieta migliorata, potenziata, per il volo spaziale apporta significativi benefici per la salute e le prestazioni per gli individui e può essere utile per gli astronauti, anche in missioni spaziali di breve durata. Sebbene siano necessarie ulteriori indagini per valutare diete più sane nello Spazio, questi risultati potrebbero aiutare a stabilire le priorità delle risorse alimentari nelle future missioni di esplorazione spaziale.