Gas, continua il confronto Ue sul price cap: accordo ancora lontano

I Paesi membri dell'Ue stanno ancora cercando l'accordo sul price cap al gas: la proposta dell'Italia e di altri 4 Paesi
MeteoWeb

Dopo che molti Paesi hanno bocciato la proposta della Commissione Europea di stabilire un tetto al prezzo del gas (price cap) di 275 euro, si è alla ricerca di un compromesso tra i Paesi membri dell’Ue ma un punto di incontro appare ancora molto lontano. Oggi non sono attese decisioni a livello diplomatico: eventualmente saranno prese dai Ministri dell’energia il 13 dicembre, prima della riunione dei capi di stato e di governo europei fissata per il 15.  

La presidenza di turno della Ue (retta dalla Repubblica Ceca) ha proposto un price cap a 264 euro, livello da superare per 5 giorni al fine di far scattare il meccanismo. La Commissione aveva proposto un “massimale di sicurezza” di 275 euro per il prezzo dei derivati Ttf a un mese che scatterebbe automaticamente in presenza di due condizioni: per due settimane il prezzo di regolamento dei derivati Ttf a un mese deve essere superiore a 275 euro; nelle due settimane i prezzi del Ttf devono superare di 58 euro il prezzo di riferimento del GNL per 10 giorni consecutivi di negoziazione. 

Ritenendo la proposta comunitaria molto lontana dal mandato ricevuto dai capi di stato e di governo che indica un “cap” dinamico e in grado di fermare immediatamente i prezzi eccessivi, Italia, Belgio, Grecia, Polonia, Slovenia (a cui si sono aggiunti Lituania e Malta) hanno presentato un documento con proposte alternative. Questi Paesi sostengono che il meccanismo deve essere dinamico, cioè in grado di essere aggiustato a seconda delle condizioni di mercato; deve comprendere anche le transazioni over-the-counter (fuori dai mercati regolati) e quelle su tutti i future, non solo i future a un mese. Su questa impostazione concorda anche la Spagna.  

Le opzioni indicate da questi Paesi sono due: un price cap fisso a 160/MWh e uno dinamico in parte collegato alla media dei “benchmark” GNL (Northwest Europe Marker, Mediterranean Marker e Japan Korea Marker) basato su una componente fissa (75%) e una componente variabile (25%).  

Condividi