“L’attuale proposta della Commissione europea” sul price cap al gas “presenta molti inconvenienti“, evidenzia il governo dei Paesi Bassi, citando i rischi per i mercati finanziari e la sicurezza dell’approvvigionamento e la possibilità che venga aggirato. Ecco, dunque, che il Paese presenta la sua proposta all’Ue: un price cap solo sul gas necessario a riempire gli stoccaggi e non sui volumi complessivi di acquisto da parte degli Stati membri. E’ quanto contiene un non paper che, a quanto si apprende, i Paesi Bassi hanno messo sul tavolo dei negoziati Ue.
La contro-proposta olandese è dunque quella di “un price-cap più mirato che punti a prevenire episodi di eccessivi picchi di prezzo” scatenati dalla competizione tra i Paesi Ue. “L’idea chiave di un prezzo massimo dinamico basso per il riempimento dello stoccaggio – si legge nel documento – è quella di impedire agli acquirenti europei insensibili ai prezzi (controllati o supportati dal governo) di fare offerte eccessive”.
Il tetto messo a punto dal governo olandese si applicherebbe ai future sul prezzo Ttf del mese successivo e anche ad altri mercati, garantendo “un’applicazione molto più ampia” del meccanismo proposto da Bruxelles. Nel documento, L’Aja non indica una cifra di riferimento per il cap ma evidenzia che potrebbe essere “fissato a un livello molto più basso” rispetto ai 275 euro per megawattora proposto dall’esecutivo Ue. Un livello che, viene precisato, sarebbe rivisto e adeguato in modo dinamico ogni mese per controbilanciare eventuali problemi alle forniture.