Gas, strada in salita per il price cap: “non tutti i Paesi vogliono un’intesa”

Fonti Ue riferiscono che sul tema del price cap gli Stati sono riluttanti: si cerca il massimo consenso
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Continuano nella giornata di oggi e continueranno anche stasera le discussioni tra i governi, per contatti bilaterali e a Bruxelles a livello di ambasciatori, le discussioni per arrivare a quella che fonti Ue indicano come una possibile “zona di atterraggio” del negoziato per definire il “price cap” europeo al gas russo e le modalità di funzionamento del meccanismo. Domani si riuniranno i Ministri dell’energia. La strada per un’intesa appare ancora in salita. Fonti Ue indicano che “si stanno definendo opzioni per rendere un compromesso accettabile per tutti, l’obiettivo è agire nel consenso, in ogni caso i margini sono molto stretti”. 

All’approvazione del price cap, è legata anche l’adozione formale delle altre due proposte già concordate nel corso dell’ultimo Consiglio, il regolamento per l’accelerazione sulle rinnovabili e il pacchetto contenente anche le norme per gli acquisti congiunti di gas. Nel caso non si trovasse un accordo domani, la questione potrebbe passare sul tavolo dei capi di Stato e di Governo (il Consiglio europeo è previsto giovedì) o al Consiglio Energia ordinario di lunedì. La presidenza ceca del Consiglio, a quanto si attende, non intende avvalersi della possibilità di approvare il price cap a maggioranza qualificata: “l’intenzione – viene riferito – è di portare tutti a bordo”.  

Fonti: “non tutti i Paesi vogliono un’intesa sul price cap” 

La volontà di alcuni Stati membri di raggiungere un accordo” sul price cap al gas “non è quella che ci aspettavamo“, indica un alto funzionario Ue alla vigilia del Consiglio straordinario Energia a Bruxelles, evidenziando che i Ministri domani si confronteranno in particolare sulla soglia del tetto e le modalità di attivazione. Nell’ultima proposta di compromesso, la presidenza ceca dell’Ue ha fissato il tetto a 220 euro a megawattora. “A poco a poco questo numero diminuisce” ma serve volontà di “compromesso”, hanno evidenziato le fonti, non escludendo la possibilità di un nuovo testo questa sera al tavolo degli ambasciatori Ue.  

Sul price cap, “gli Stati membri si stanno muovendo con molta riluttanza. Credo che ci stiamo muovendo nella giusta direzione, ma non ci siamo ancora arrivati. Stiamo cercando di far quadrare il cerchio” tra due posizioni che “vengono da due mondi diversi”, riferisce il funzionario Ue. “Oggi abbiamo identificato tre-quattro aree principali che devono essere risolte per raggiungere questo accordo politico domani. Il primo è il numero della soglia (del prezzo), il numero di giorni per attivare e quello per la disattivazione automatica del meccanismo e, naturalmente, l’ambito – ha spiegato la fonte -. Quindi queste sono le quattro questioni principali attorno alle quali dobbiamo trovare il consenso. Abbiamo continuato ad avere colloqui informali bilaterali e multilaterali. Operiamo sulla base del fatto che vogliamo raggiungere il massimo consenso possibile su questa proposta“.  

 

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